Se qualcuno di voi si fosse chiesto cosa era in serbo per i nostri Captain Swan, pare che dovrà rivedere un po' le sue posizioni. Data l'assenza di chiarezza dei co-produttori, le domande finiscono per moltiplicarsi e non ridursi. Ecco la domanda raccolta da TvLine per Adam ed Eddy e la risposta che è stata fornita.
- Sono un po' confusa dal finale d'inverno di Once Upon A Time, perché sembrerebbe che Emma e Uncino non siano insieme nel mondo delle favole. Sapete dirci qualcosa? -
"La domanda che dovete porci non è se Emma e Uncino saranno insieme nel finale di metà stagione," ha risposto il co-creatore Adam Horowitz. "La vera domanda che dovreste porci è: saranno i due trasportati in un'epica avventura, ricca di romanticismo, pericolo e passione, nella prossima metà di stagione? Perché la risposta è... Sì!"
Emma e Uncino si incontreranno in questo pseudo universo parallelo? Uncino la raggiungerà solo alla fine? E il fatto che si parli di un'avventura così pazzesca per la prossima metà di stagione significa che forse le cose non si risolveranno nel prossimo episodio?
Fonte originale
venerdì 2 dicembre 2016
venerdì 25 novembre 2016
Perché i Charmings vestono di nuovo panni regali? - #ChangelingsSpoiler
Riusciranno gli abitanti di Storybrooke a fermare la Regina Cattiva?
Come svelato nelle foto di anteprima del finale di metà stagione di Once Upon A Time, gli eroi si ritroveranno a vestire panni regali ancora una volta. Ma è solo un sogno? Sono tornati nella Foresta Incantata? O c'entra in qualche modo la lampada trovata da Aladdin?
Ecco, per iniziare, un assaggio: "Quando scoprirà che gli eroi posseggono un'arma in grado di sconfiggerla, la Regina Cattiva sottrarrà la lampada magica di Aladdin dalle mani di Jasmine ed esprimerà un desiderio che potrebbe eliminare per sempre la Salvatrice. Impossibilitato a svegliare Bianca finché Emma è scomparsa, David collaborerà con Uncino e Henry per tenere la Regina Cattiva a bada, mentre Regina si lancia in un'ardua missione. Nel frattempo, Belle e Tremotino si troveranno ad affrontare un pericolo sorprendente che rischia di colpire il loro bambino."
I produttori esecutivi, Adam Horowitz ed Edward Kitsis, ci hanno fornito un ulteriore assaggio di ciò che ci aspetta: "In una stagione in cui abbiamo visto il ritorno della Regina Cattiva, la Salvatrice in crisi e un genio errante tutti impegnati nel tentativo di affrontare un'indecifrabile profezia, la speranza torna a Storybrooke con le sembianze di un desiderio magico," ci anticipa Adam Horowitz. Ma, come tutte le magie, anche questa ha un prezzo: "Stravolgerà le vite sia degli eroi che dei cattivi," segue l'amico Eddy Kitsis. Il risultato? Preparatevi per nuove avventure e nuovi mondi."
(Traduzione a cura di All Aboard with Captain Swan;. Se prendete, citate.)
domenica 9 ottobre 2016
"A Bitter Draught" - Recensione 6x02
Dunque, dunque, dunque.
Rieccoci con un altro episodio di questa stagione,
il cui titolo non lascia sperare nulla di buono:
"Un Boccone Amaro".
Preferisco iniziare saltando l'analisi della scena Regina Cattiva-Zelena per un motivo ben preciso:
voglio parlarvi piuttosto approfonditamente della prima e, per farlo in maniera completa, devo avere visto l'intero episodio, quindi non mi va di smezzarvi il discorso e sparpagliarlo qua e là. Ho un bel po' di cose da dire a riguardo, non tutte positive!
Quindi, diciamo che l'episodio inizia con l'Operazione Cobra - Parte II:
stavolta, come sottolinea Henry, Regina gioca un ruolo importante nella salvaguardia di Storybrooke e lo fa non come cattiva ma come eroe, quella parola che lei e Killian tanto faticano a sentirsi attribuire. Attesa da tutti, il sindaco Mills fa, dunque, il suo ingresso da Granny's con spirito estremamente positivo e vediamo in lei i segni di quel cambiamento che aveva annunciato alla fine dello scorso episodio a Bianca. Con un'apertura che fa quasi strano per il suo personaggio, ammette agli abitanti de Regno delle Storie Mai Raccontate di capire i loro timori meglio di quanto loro possano immaginare, perché anche lei aspetta con ansia e preoccupazione ciò che il futuro ha da riservarle. Benché questo possa essere spaventoso, però, è disposta a fare questo tentativo, lasciandosi alle spalle quella parte di sé sempre così timorosa dell'avvenire, e nel farlo vuole poter aiutare le persone che ha davanti a seguire lo stesso sentiero.
Ne ha fatta di strada la nostra Regina e fa una gioia immensa vederla in queste vesti,
vesti libere dal peso della persona che è stata per accettare finalmente il cambiamento che ha abbracciato tanto tempo fa. Questo non significa dimenticare il passato e le atrocità di cui è costellato, perché, se c'è una cosa di cui Regina è avara, è il perdono verso se stessa; significa, però, allo stesso tempo darsi una possibilità e non lasciarsi definire proprio da quel passato: pur non dimenticandolo, si può partire da esso e averlo come monito per non rischiare di commettere gli stessi errori. Trovo sia una cosa molto saggia e molto matura e, inoltre, perfettamente in linea con uno show come questo che ci ha dimostrato che l'obiettivo, nella vita, non dev'essere quello di non commettere alcuno sbaglio - la perfezione non è di questo mondo e, se lo fosse, sarebbe un mondo alquanto noioso -, ma quello di sapersi rialzare e fare meglio di quanto non sia accaduto in passato. Soltanto in questo modo si può sperare di stupire se stessi e gli altri senza la pretesa di ottenere tutto e subito.
Un po' come Emma che, pur non essendo pronta a condividere con le persone che ama il motivo delle sue angosce, ha deciso di affrontarle come non ha mai fatto in passato, accettando l'aiuto di Archie. Ed è bello vedere come, parallelamente, Bianca e David siano fieri di Regina e della sua evoluzione e, allo stesso tempo, Killian lo sia di Emma. Va bene, ammetto che, di solito, l'eccessiva concentrazione degli Snowing su Regina piuttosto che su Emma mi vada poco a genio, però stavolta voglio non stigmatizzarli immediatamente. Anche perché, ad onor del vero, devo ammettere che stavolta non hanno torto: mentre Regina si è aperta con Bianca e ne ha accettato l'aiuto, lo stesso non si può dire di Emma che ha respinto l'unica persona che si sia fatta avanti con una certa insistenza, cioè Killian. Anzi, riflettendoci, devo dire che stanno dimostrando di conoscerla meglio di quanto non sembri, perché, anziché forzare i tempi (spesso molto lenti) di Emma, preferiscono che lei vada da loro quando sia pronta; e, allo stesso tempo, si sono curati di farle avere l'aiuto di un professionista - che, poi, sia un grillo potrebbe essere disturbante, ma noi di Storybrooke non ci formalizziamo - così da evitare che si tenesse tutto dentro.
Insomma, stavolta li promuovo.
[Source: http://tristenblewart.tumblr.com/]
E' verso la fine della sequenza che ci viene introdotto uno dei personaggi di questa stagione:
il Conte di Montecristo.
Devo essere sincera e dirvi che avevo delle grosse perplessità in merito a questa decisione, ma sono contenta di come l'hanno gestita. Non ho trovato nessuna frizione con la trama e ho trovato molto in stile prima stagione il fatto che la Regina Cattiva del passato abbia tentato di servirsene per sbarazzarsi dei Charmings. Non è stata un'introduzione fine a se stessa e tanto per fare brodo, ma l'ho trovata ben calibrata.
Tra l'altro, la relazione tra questo uomo e Regina (in entrambe le versioni) mi è molto piaciuta: il fatto che entrambi stessero tentando di vendicare un amore perduto barbaramente e che il loro cuore sia stato riempito dall'odio così a lungo li accomuna perfino quando, trovato un nuovo amore e riscoperta la bontà nel loro animo, vogliono combattere contro ciò che li spinge a commettere azioni abiette. E' stato bello rivedere gli Snowing della Foresta Incantata e constatarne ancora una volta la bontà e fiducia spassionata nel prossimo, a tratti un po' naif. Ed è stata un'ennesima, pura dimostrazione - tipica di questo telefilm - di quanto l'amore possa essere, a un tempo, malattia e cura per qualsiasi male: come l'amore per Daniel aveva spinto Regina verso la via dell'oscurità una volta perduto, lo stesso era accaduto al Conte di Montecristo, salvo tornare sulla retta via quando l'amore rispettivamente per Henry e Charlotte non li aveva riportati sul giusto cammino.
Non mi stupisce che, come il più abile burattinaio, ancora una volta ci sia lo zampino di Tremotino dietro tutto questo. Se non fosse stato per il suo intervento, probabilmente la Regina Cattiva non avrebbe mai avuto modo di usare il conte come arma per i suoi subdoli scopi. Perché, sì, alla fin della fiera, l'obiettivo della Evil Queen non era quello di far fuori i Charmings per mano di Edmond, eh no! Lei voleva soltanto spingere Regina tanto al limite da riportare l'oscurità nel suo cuore, per dimostrarle che non è possibile estirpare l'oscurità con uno schiocco di dita - o una fiala di farmaco - perché sono le nostre azioni a determinare la bontà o meno del nostro animo. Trovo che questa sia stata una lezione importante, che non è neppure tanto nuova alle nostre orecchie. Mi ha ricordato la lezioncina data a Bianca e David quando si venne a scoprire che avevano trasferito tutto il potenziale di malvagità di Emma sulla figlia di Malefica: quando nasciamo, non siamo destinati al bene o al male a prescindere. Possono esserci delle tendenze più verso l'uno che non verso l'altro versante (ed escludo a priori certi casi clinici e non che smentiscono un po' questo messaggio, perché si tratta dell'eccezione e non della regola), ma è il modo in cui decidiamo di agire a determinare chi siamo.
Vi sarete accorti che ogni occasione è buona per vedermi fare una citazione potteriana,
ma la verità è che Albus Silente è un pozzo di citazioni così meravigliose e calzanti che non potrei non servirmene. Riesce a spiegare in poche frasi concise quello che io, probabilmente, non sono in grado di far passare con un intero papello:
"Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo veramente: sono le nostre scelte."
A questo punto, direi che non posso rimandare oltre e di scendere nei meandri dell'analisi della Regina Cattiva, vera protagonista di quest'episodio.
Vedete, non è una questione di trama per quanto mi riguarda. A dispetto di quanto non pensassi prima di vedere i primi due episodi della stagione, l'idea di fondo non è male. Temevo che potessero gestire male la cosa, forzare un po' la mano e inserire questo personaggio già così sviscerato in una maniera che l'avrebbe fatta sembrare un pesce fuor d'acqua, un elemento fuori contesto, ma così non è stato. Trovo che l'idea di fondo sia parecchio buona, il fatto, cioè, di giocare su questa dualità che vede quello che prima era un nemico dei nostri eroi come parte della loro combriccola e, insieme, loro più grande incubo. Mi piace il fatto che non ci stiano propinando la stessa solfa della prima stagione con un'inutile caccia alle streghe contro gli Snowing, ma che, piuttosto, si stiano servendo di un personaggio così machiavellico e ben strutturato per far uscire allo scoperto le storie nascoste nei vari personaggi (il Conte di Montecristo, ma anche un accenno a quella di David e suo padre). E mi piace che l'obiettivo primario sia quello di mettere sotto pressione Regina fino a (non so quale dei due) eliminarla o riportarla al lato oscuro. La trama di questo secondo episodio, infatti, mi è piaciuta parecchio ad una seconda visione.
Quello di cui vorrei discutere è l'interpretazione che Lana sta dando della Regina Cattiva.
Badate bene che io amo Lana come attrice e Regina come personaggio, ma trovo che la Parrilla sia tanto meravigliosa ad interpretare la versione eroina di questo personaggio quanto carente a ritornare nei vecchi panni della cattiva. Mi spiego meglio: al di là della postura e dell'atteggiamento, e al di là del fatto che in alcune occasioni mi abbia dato l'impressione di scimmiottare (malamente, permettetemi di dirlo) Robert in versione Tremotino, c'è qualcosa che manca nei suoi occhi. Non so se ricordate la prima stagione quanto me, ma una delle cose che rendeva Lana così spaventosamente brava nell'interpretare la Evil Queen era la cupezza del suo sguardo. C'era qualcosa di oscuro, di tormentato, di profondamente buio nei suoi occhi che riusciva a trasmettere l'oscurità, il tormento e il buio che questo personaggio aveva dentro. Quando penso alla Regina Cattiva delle prime stagioni, mi viene in mente l'espressione di Lana nel provino che ci hanno mostrato o quella in cui Emma osa sfidarla tagliando un ramo del melo nel suo giardino: è come se gli occhi di lei, già scuri, si facessero ancora più neri, come se un male liquido si fosse sciolto fino a coprirne tutta la superficie e spazzare via la luce.
Ecco, questo è quello che non vedo più in questi episodi. Forse dipenderà - e me lo auguro, chiaramente - dal fatto che Lana stia vivendo un periodo gioioso della sua vita personale e lavorativa, il che mi rende contenta per lei, ma sarei ipocrita se dicessi che questa versione della Regina Cattiva è d'impatto quanto quella che abbiamo conosciuto sei anni fa. Non ci sono proprio paragoni. Vedo quella stessa essenza solo a piccoli stralci, a mozziconi (tipo quando vede Biancaneve sul molo dopo l'uccisione del conte, o quando si palesa a Regina presso il dirigibile distrutto e alla presenza di Henry), ma non è una cosa continua. E devo dire che la cosa mi disturba non poco, perché mi manca. Quando vidi il finale della scorsa stagione con il presunto ritorno della Regina Cattiva, avevo, sì, delle riserve per il timore che ci propinassero la stessa solfa, ma ero entusiasta di ritrovare un personaggio così ben strutturato sebbene già sufficientemente sviscerato. Insieme a Tremotino e Pan, la Regina Cattiva è il cattivo più incredibile e spaventoso che sia mai stato creato e introdotto nel telefilm. Ora, vederla "rovinata" mi fa quasi male, perché non posso non fare il confronto con il passato e rimanere inebetita da questa differenza.
Certo, è vero che Lana stia facendo un ruolo irreprensibile con l'altra sua versione, a dimostrazione del fatto che probabilmente la sua vita stia andando di pari passo a quella del suo personaggio. Dunque, non potrebbe trovarsi più vicina e più facilitata a interpretare questa eroica e speranzosa versione di Regina. Ho amato, infatti, ogni suo aspetto: la fiducia in se stessa, la vulnerabilità, l'eroismo rivolto verso gli altri, la rabbia e la frustrazione di essere stata ingannata dalla metà di cui aveva tanto sperato di disfarsi una volta per tutte. Il momento in cui, dopo aver ucciso il conte, si scaglia contro la Regina Cattiva con l'impeto violento che appartiene ad un cuore passionale come il suo l'avrò visto senza sosta per coglierne ogni sfumatura ed espressione e l'ho trovato bellissimo. Rieccola la disperazione di cui parlavo, quella di cui ho bisogno!
Spero solo che Lana sia in grado di recuperare l'oscurità d'un tempo,
ma solo se questo non significa doverla vedere distrutta anche nella vita reale. In tal caso, mi tengo questa interpretazione senza dire biz.
[Source: http://onceuponadaily.tumblr.com/]
Un'ultima cosa cui vorrei accennare prima delle conclusioni finali
è la scena di chiusura tra Emma e Archie. Non so voi, ma io ho trovato questa scena come la summa di tutta una serie di elementi che in molti hanno fatto notare: il fatto che il rapporto tra Emma e Regina non sia tanto evoluto in termini di amicizia quanto vogliano fare pensare, ad esempio. Per carità, il timore di Emma lo trovo anche giustificato a suo modo, considerati i trascorsi di Regina, ma la dice lunga su quanta fatica faccia ancora Emma a fidarsi completamente di lei. Trovo, comunque, che sia una cosa reciproca: come hanno fatto notare gli autori al New York Comic Con, se Regina ha bisogno di un'amica, non corre da Emma bensì da Bianca. E ci sta, per carità! Io stessa trovo che sia molto più sensato e che le scene con Bianca abbiano una carica emotiva che quelle con Emma si sognano soltanto, ma volevo sottolinearlo per chi si fosse perso questo dettaglio.
A proposito del contenuto della scena, vi faccio una domanda:
sono l'unica a pensare che, sotto il cappuccio della figura che Emma combatte nella visione, ci sia un'altra Emma? Come se fosse una sorta di metafora: fintanto che lei non sarà disposta ad affrontare i suoi demoni e a sconfiggere le vecchie, cattive abitudini che ancora residuano nel suo animo, soccomberà sempre di fronte a loro e finirà per commettere gli stessi errori in un circolo vizioso che ben conosciamo. Non ci vedo nessun cattivo X, nessun personaggio che ancora non conosciamo. Il peggior nemico di Emma non è altri che se stessa, secondo me. E, se ci pensate, è un po' un parallelismo con ciò che sta accadendo tra Regina e la Regina Cattiva, laddove la prima non è riuscita a fare i conti con la brutalità del suo passato e l'oscurità che ha dentro e ha preferito disfarsene. Ma la verità è che non ci si può liberare di se stessi, perché non esiste via di fuga.
[Source: http://ahoymilady.tumblr.com/]
Ci sono altre tre cose che vorrei discutere con voi:
- Sarò ripetitiva, ma Robert Carlyle merita sempre una menzione quando se ne esce con un'interpretazione di Tremotino del genere. E' così incredibilmente perfetto, così indisponente e attraente con tutte le sue squame, e i suoi occhi a coccodrillo, e le sue unghie da Guinnes World Record che io non fatico a capire come Belle abbia fatto ad innamorarsene. Cioè, mi manca terribilmente. Quanto vorrei che, in un modo o nell'altro, lo facessero tornare a quelle sembianze,perché francamente, di Gold, ne farei anche a meno. E, niente, io lo amo e basta!
- L'amicizia tra Killian e Belle è qualcosa che mi auguro venga custodita e sviluppata anche nel corso della stagione, perché è di una spontaneità che non trovo neppure nel rapporto Emma-Regina che, causa fan troppo pressanti, è stato spesso riempito di scene fan service di cui non c'era assolutamente bisogno. E sono contenta che Killian abbia rivelato a Belle non solo i suoi rimorsi, ma anche la difficoltà che continua a trovare nel perdonarsi: Belle è un'anima estremamente gentile e capace di perdonare, forse è il personaggio più propenso al perdono dell'intero show, e Killian non potrebbe che trarre giovamento da questa frequentazione. Inoltre, sia Belle che Killian sono un po' isolati rispetto al resto del gruppo, nel senso che, al di fuori delle persone che amano, non hanno mai avuto degli amici propri degni di essere chiamati tale. Questo rapporto potrebbe essere la prima cosa solo loro da coltivare in tutta spontaneità e mi farebbe piacere vederlo.
- Non so voi, eh, ma a me la scena sessuale tra la Regina Cattiva e Tremotino mi ha profondamente turbata. Che è 'sta cosa? Non solo mi fa incazzare se penso che a Emma e Killian danno delle scene che manco i bambini delle elementari, mentre agli altri (Tremotino e Zelena, Tremotino e EQ, Robin e Regina) scene che fanno sembrare OUAT tutt'altro che uno show per famiglie; ma, soprattutto... NO, NO e ancora NO! Sempre per la storia che Lana mi sembra forzata come Evil Queen, ribadisco all'ennesima potenza il concetto con riferimento a questa scena. Bocciata!
- La scena tra Henry, Killian e David in cui parlano dei sequel dei film... HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA Ma quant'è stata preziosa? Quanto? Io rido ancora solo a pensarci. Li adoro quei tre uomini, c'è poco da fare.
Complessivamente, do un 7 e mezzo/8 all'episodio della scorsa settimana:
carino, insomma, e stranamente ben fatto anche narrativamente, ma non mi ha sconfinferata.
In ogni caso, ci vediamo (figuratamente) stanotte per il prossimo episodio.
A presto, ciurma!
martedì 27 settembre 2016
"Savior" - Recensione 6x01
WE ARE BAAAAAAACK!!!!!!!!!!
E, lasciatemelo dire, pure col botto!
Quest'anno, gli autori ci hanno introdotto alla sesta stagione con una premiere da urlo. E, se lo dico io che sono una criticona, possiamo crederci. Certo, ho il sospetto che mi abbiano ammorbidita con lo speciale pre-puntata che, riproponendo immagini delle vecchie stagioni, mi ha travolta di feels come manco un camion con rimorchio.
No, scherzo, scherzo. E' stato un episodio davvero bello!
E, cosa ancora più sorprendente, lo è stato sotto tutti i punti di vista.
Partiamo con le considerazioni generali.
Vi confesso che il mio timore più grande era che si riproponesse lo stesso schema del centesimo episodio, tutto incentrato su un personaggio nonostante fosse una premiere di metà stagione. Sarò strana io, eh, ma a mio avviso le premiere e gli episodi finali devono dedicare spazio a tutti i protagonisti dello show (chi più, chi meno). L'idea che, in puntate così importanti per la trama, si lascino indietro alcuni aspetti della storia a favore di uno soltanto mi innerva, come diceva una signora del Belgio quando veniva in vacanza da noi. E' come ridurre l'intera, fittissima rete di intrecci che si è creata negli anni ad una sola parte, mancando di rispetto a tutto il resto e alle rispettive parti del fandom. Innamorarsi di Once Upon A Time significa avere un amore innato per le favole, per la magia, per la speranza e i buoni valori; ci stanno le preferenze, è chiaro, ma non si può pretendere di ridurre uno show corale a un solo protagonista o a una sola coppia.
Sarebbe come un racconto a metà!
E il fatto, con Once, è che siamo in presenza di un gran bel racconto, uno di quelli in cui ti importa, sì, del protagonista e del coprotagonista, ma che suscita un amore e un appassionamento così unico e viscerale che, alla fine, vuoi sapere perfino cosa è accaduto al barbone menzionato in quella riga, di quel capitolo, di quel paragrafo. Ecco perché mi sono sentita soddisfatta di vedere il tempo equamente ripartito tra le due punte di diamante dello show (Emma e Regina), i Rumbelle, gli Snowing e i Captain Swan. E' stato come tornare a respirare l'aria frizzante delle prime stagioni, quando gli autori raccontavano davvero quello che sentivano nel cuore perché il fanservice era un miraggio ancora molto lontano.
Dovessi spiegarvi a parole quanto sono felice e fiera di questo episodio, non ci riuscirei davvero. Posso solo dirvi che, nonostante mi aspettasse una giornata piena, ho fatto la nottata con estremo piacere e non ho sentito nemmeno la stanchezza. E' stato tutto perfetto, tutto naturale, tutto piacevole: era uno di quegli episodi che ti fanno desiderare di condividere con gli altri e io, tra pagina, cellulare ed evento, l'ho fatto. A proposito, ciurma, siete dei compagni di viaggio impareggiabili. Non so proprio come avrei fatto senza questa pagina e le persone che mi ha fatto conoscere, alcune delle quali adoro come se le conoscessi da sempre.
Ah, la magia di OUAT!
L'episodio inizia con un cockblocking mostruoso,
della serie che nemmeno Brontolo sarebbe stato in grado di raggiungere simili livelli di epicità. Dopo essere stati separati a lungo, i nostri Captain Swan si ritrovano finalmente da soli, nella casa che Killian aveva scelto per loro prima che tutto precipitasse, e diciamo che si stanno dando da fare. Lo avete sentito anche voi il sottofondo di hallelujah alla Sister Act? Perché io l'ho sentito, cantato e ballato. Ancora adesso, quando rivedo la scena, mi parte l'Iwillfollowhiiiiiim. Ho adorato - prima che tutto venisse brutalmente interrotto - la spontaneità della scena sotto ogni punto di vista: le espressioni di Colin molto alla Hook della seconda stagione, le riserve di Emma che si preoccupa di 50mila cose nonostante abbia un manzo a disposizione, la risata di Jen, la passione che trapelava dalle movenze... Era un aspetto dei CS che mi era tanto mancato, la passione!
Nelle ultime stagioni, ci eravamo abituati a vederli teneri, dolci, romantici, a volte arrabbiati, distanti, intrappolati in una rete di reciproci inganni (a fin di bene); e, per quanto mi piacciano anche queste versioni di loro, non posso negare di aver sentito immensamente la mancanza delle dinamiche alla Neverland, quando si mangiavano con uno sguardo e, nel guardarli, le ovaie facevano un volo di sola andata per schiantarsi contro lo schermo. Se c'è una cosa che li ha sempre distinti da tutte le altre coppie del telefilm, infatti, è che tra di loro è sempre scorso quel fiume di attrazione, lussuria, tensione sessuale che potevi quasi toccare con mano. Io devo ancora essere defibrillata se penso ad alcuni sguardi delle prime stagioni, eh!
L'unica cosa su cui ho da lamentarmi - oltre al cockblocking - è che i due si siano interrotti e siano corsi a vedere cosa fosse quel dirigibile che aveva fatto tremare tutta Storybrooke. Insomma, dopo aver appurato che non fosse un terremoto, potevano pure tornare a quello che stavano facendo e completare l'opera. Che, magari, Emma sfogava un po' di tensione e il problema del tremore non si presentava neppure. La butto lì!
Ad ogni modo, grazie alla solerzia dei nostri due eroi,
scopriamo cosa c'è su quel dirigibile: viene diretto dal Regno delle Storie Mai Raccontate per diretta volontà di Hyde, cui Gold ha consegnato le chiavi della città in cambio dell'informazione di cui aveva bisogno per svegliare Belle. Emma e Regina provano, forse un po' ingenuamente, a intrappolare il nuovo sindaco, ma il loro tentativo non va a buon fine. Si vedono costretti, dunque, a giocare in difesa e si danno alla ricerca dei nuovi arrivati a bordo del dirigibile.
E' qui che, per la prima volta, si manifestano i sintomi di Emma, che, secondo una terminologia moderna, definiremmo sindrome da stress post-traumatico: il rumore di un contenitore in rame che urta il pavimento le scatena le visioni di un combattimento della quale è protagonista e la sua mano destra comincia improvvisamente a tremare. Sconvolta, in un atteggiamento che tanto le appartiene, si allontana dalle persone che la amano per affrontare da sola ciò che la sta tormentando.
Ecco, su Emma vorrei soffermarmi con un particolare interesse
e, nel farlo, voglio partire da due citazioni che potrebbero rinfrescare la memoria a chi continua a lamentarsi del comportamento di Emma nei confronti di Killian e dei suoi cari. Se proprio devo dirvela tutta, io, questo atteggiamento di critica aspra verso Emma, qualsiasi cosa faccia, non lo tollero nemmeno un po': mi sembra che si dimentichi tutto quello che ha fatto e che ha sofferto, spesso a causa o in favore degli altri.
"Guarda l'ironia della sorte: è stato necessario che diventassi un eroe per sconfiggerti. E' questo, del resto, il destino di tutti i Salvatori: dare, dare e ancora dare... E per cosa, poi? Gli altri raccolgono i frutti, potano i rami e tutto ciò che rimane è un busto tremante. Sempre. E' per questo che non sentirai mai dire di un Salvatore che 'visse per sempre felice e contento'."
"Hai combattuto cattivi per anni senza mai fermarti. Quando ti incontrai tanti anni fa, non avevi altro che mura attorno a te per proteggerti. E, da allora, con Henry, la tua famiglia e Uncino, quelle mura sono venute giù. Questa è una cosa positiva, ma significa anche affrontare i danni collaterali di tutte quelle lotte."
Sono due battute - pronunciate rispettivamente da Jafar ad Aladdin e da Archie ad Emma - che riassumono in modo perfetto e spiegano il perché del comportamento di Emma. Non solo cosa le stia causando questo malessere generale, ma, soprattutto, in quale posizione lei si trovi. A me già stupisce il fatto che ci sia gente in grado di criticarla dopo aver visto 6 stagioni Once Upon A Time, perché mi viene il dubbio di aver visto un telefilm diverso dal loro, un telefilm in cui Emma non si è mai risparmiata e ha dato tutto di sé fin quasi a svuotarsi. Che ci siano persone in grado di dirsi deluse da lei, dal modo in cui è stata scritta e dalla sua reazione... Boh, a me sale proprio la violenza!
Perché il fatto di non comprenderla potrebbe anche starci, badate bene. Ognuno ha il proprio carattere e non pretendo che tutti abbiano un'affinità con il modo di agire, pensare e reagire di Emma, per carità.
La cosa che mi urta di più è leggere 'povero Killian'.
Povero Killian? Povero Killian?
Ma, dico, stiamo scherzando? In un momento come questo, in cui Emma sta facendo i conti con le sofferenze che ha patito e non si è mai concessa di analizzare, in cui Emma è costretta a saldare il conto dei suoi infiniti sacrifici col prezzo più alto, voi avete il coraggio di commiserare Killian e di vedere nel comportamento di Emma un atteggiamento deprecabile? E la cosa più assurda - la beffa nella beffa - è che queste parole provengano prevalentemente dalle donne.
Ma di cosa stiamo parlando?
L'unica spiegazione che riesco a darmi è che - per vostra fortuna, enorme fortuna - non abbiate mai attraversato (direttamente o indirettamente) il calvario di perdere la via verso se stessi. E' un percorso così sfibrante che, d'un tratto, ti trovi in bilico sull'orlo del precipizio e l'idea di cadere è quasi più allettante di quella di lottare ancora, ancora e ancora. Ve lo dico con tutta la franchezza di cui sono capace dopo aver vissuto - ahimè, sia direttamente che indirettamente - un'esperienza simile: non esiste lutto più grande del perdere se stessi, del guardarsi dentro e non riconoscere nulla se non le sembianze di un estraneo che ti osserva con espressione vacua. E' una sensazione così terrificante che non importa quante persone care tu abbia accanto a dirti che tutto andrà meglio, che non sei solo, che supererai anche questa perché sei più forte di ciò che ti sta capitando: quel malessere, quel senso di costante incertezza non si allevia di un solo grammo. E' come trovarsi in un posto desolato e perdere i punti cardinali, quando la desolazione ce l'hai dentro e il posto in cui ti trovi dovresti conoscerlo - perché sei tu - ma non ci riesci.


[Source:http://swanshope.tumblr.com/]
Emma Swan è la Salvatrice e, come tale, è abituata a salvare, a prendersi cura degli altri, non il contrario. Ed è un ruolo tanto più crudele, se pensate a come ha manipolato la sua esistenza dal giorno in cui è venuta al mondo (portandola via dai suoi cari) e al fatto che nessuno, per 28 anni, si sia preso cura di lei. Ha vissuto in un sistema malato e mal funzionante, un sistema fatto di abusi e rifiuti dove non sei mai abbastanza per essere salvato. E, quando un giorno il figlio che aveva dato in adozione torna per riportarla alla sua vera vita, il carico sulle sue spalle finisce per appesantirsi di una responsabilità troppo grande per una sola persona: quella di restituire il lieto fine a chiunque ne abbia bisogno.
Storybrooke, Foresta Incantata, Camelot, Isola che non c'è, Oltretomba:
dovunque sia stata, non è mai venuta meno al suo dovere.
Non so se abbiate mai visto il film "Il favoloso mondo di Amelie" (ve lo consiglio),
ma c'è un passaggio bellissimo in cui Amelie (la protagonista) sta commentando col suo vicino il quadro "Colazione dei canottieri" di Renoir. La loro attenzione si sofferma sulla ragazza con il bicchiere d'acqua e sul suo ruolo all'interno del quadro. Amelie dice all'uomo che probabilmente la ragazza sta in disparte perché "si fa in quattro per risolvere i pasticci della vita degli altri". Ecco come risponde lui:
"Sì, ma lei? Dei pasticci della sua vita, chi è che se ne occupa?"
Aggiungiamo a tutto questo che ha scoperto di dover morire e che non c'è nulla che possa fare per cambiare questo risultato, e che ha pure scoperto di non essere l'unica Salvatrice ma una delle tante, e direi che ha giusto un centinaio di motivi per essere compresa. Il fatto che abbia deciso di non condividere quello che sta affrontando con la sua famiglia non può essere valutato in termini di giusto o sbagliato, perché è una scelta troppo personale. Ci sono dolori, traumi, dubbi, paure che si fatica ad accettare perfino con se stessi, figurarsi con chi amiamo e non vogliamo assolutamente allarmare. Non è una questione di mancanza di fiducia, né si tratta di ridimensionare il rapporto sotto una luce meno intensa. Prima di essere una fidanzata, una figlia, una madre, un'amica, Emma è Emma, una persona che deve a se stessa quantomeno il tempo di affrontare le cose come meglio crede. Anche perché, nel suo ruolo di Salvatrice, l'idea di cagionare agli altri preoccupazione e sofferenza - sapendo che questi derivano proprio da lei - dev'essere devastante. Un po' come per Charming, quando fu colpito dalla freccia imbevuta di Sognombra sull'Isola che non c'è: non voleva mentire a Bianca e alla sua famiglia perché non si fidava di loro, tutt'altro: voleva proteggerli dal dolore e dalla preoccupazione che li avrebbero colpiti, se avessero saputo che era spacciato.
Quello che vi chiedo è di non essere sempre duri con lei solo perché non la capite
e di provare a vedere, fosse anche per un solo istante, Emma con gli occhi con cui la vedo io, cancellando le riserve e lasciando che le mie parole penetrino nel vostro cuore e nella vostra mente. A quel punto, dovreste vederla in tutto il suo danneggiato splendore e in voi dovrebbe accendersi solo il desiderio di proteggerla, non di demolirla.
Penso di aver detto a sufficienza, ma aggiungo che Killian sarebbe fiero di voi se riusciste a vederla in questo modo... Chissà che così il messaggio non penetri meglio! =P
[Source: http://once-upon-a-captain-swan.tumblr.com/]
Quanto ai Rumbelle... AHHHHHHH!
Da quanto tempo non erano così belli e freschi negli sviluppi di trama?
Le loro interazioni sono state un perfetto connubio tra ciò che ho sempre amato di loro - la poesia del passato, quando erano davvero la Bella e la Bestia - e ciò che avrei sempre voluto vedere. Erano davvero pura magia in quel sogno fatto di inganni, forse perché Tremotino in versione bestia recupera quel fascino che Gold decisamente non ha. Quando guardo al primo, vedo, sì, un essere consumato dall'oscurità delle sue smanie, ma vedo ancora quell'uomo alla disperata ricerca di un modo per tornare da suo figlio; in Gold, invece, vedo la rassegnazione di chi ha ceduto alla propria dipendenza e, pur di assecondarla, non si cura di quanto male possa provocare agli altri. Senza considerare che Robert interpreta Tremotino in una maniera così sublime da aver reso il suo personaggio, che nella mia mente occupava un vago ricordo, come uno dei più rilevanti a livello favolistico: è stato capace di riempirlo di sfumature che nemmeno quello delle storie che ci raccontavano da bambini aveva. E' stato bello rivederlo, lui e la sua capacità di strappare sempre una risata!
La cosa che mi ha maggiormente colpita, però, è stata la svolta che ha preso la trama:
quello che credevamo essere Morfeo era nientepopodimeno che il figlio non ancora nato dei Rumbelle. WAIT WHAT?! Mi inchino al cospetto di cotanta genialità. Al di là del fatto che sia stata un'idea brillante e del tutto sorprendente, la grazia di quel bacio di Vero Amore dato a Belle dal bambino che porta in grembo non è possibile da descrivere o commentare. Credo di aver guardato tutta la scena con l'espressione alla Sebastian della Sirenetta, solo che non c'era nessuno Scuttle a rialzarmi la mandibola da terra. Dico solo WOW, davvero. Anche perché ho finalmente visto in Belle quella risolutezza che, in passato, aveva sempre tentennato di fronte alla sua speranza di vedere l'uomo che ama cambiare. Il suo sguardo era diverso, deciso, forte di un amore così grande (quello per suo figlio) che non può essere deluso. Che lei non vuole deludere.
Stavolta, la vedo dura per Gold e devo aggiungere che, per quanto lo odi, mi ha fatto tenerezza sentirgli dire "Ho perso mio figlio prima ancora che sia nato". Nemmeno vi dico il magone quando ha nominato Neal e l'errore che ha commesso lasciandolo andare.
[Source: http://thechloris.tumblr.com/]
Quanto a Regina, posso avere un applauso?
Erano secoli che il suo personaggio non era scritto così bene e che Lana non veniva messa nelle condizioni di esplorare questa nuova Regina e darle il nuovo volto che merita, libero dal fardello della sua metà cattiva. E' stato tutto così lineare, bello e calzante da tenermi incollata alle vicende senza il minimo senso di stanchezza, come invece era accaduto in passato.
Le sue dinamiche con Zelena sono state giostrate e interpretate benissimo: due sorelle che si sono combattute a lungo e ritrovatesi da poco, ne hanno ancora di strada davanti prima di trovare il loro equilibrio; sarebbe stato sciocco pensare che, dalla sera alla mattina, diventassero inseparabili e al bando tutti i dissapori sottesi al loro passato ancora così vicino. E ho amato anche la scelta fatta per il fulcro dei rispettivi dissapori. Regina ha ragione ad avercela con Zelena, perché ha male utilizzato la fiducia che la prima aveva riposto in lei ponendo le basi per il dramma che si è consumato dopo. Certo, mi pare un po' esagerato attribuire la colpa per la morte di Robin a Zelena, ma Regina vive l'irrazionalità di un dolore grande ed è tutto così pienamente comprensibile. D'altro canto, Zelena - che proprio sana di mente non è mai stata - le ha recriminato di aver cercato l'aiuto di Biancaneve per prendere una scelta così importante per lei quale quella di liberarsi della Regina Cattiva: io capisco il suo desiderio di vivere il rapporto da sorelle al massimo, ma dovrebbe anche capire che lei è arrivata nella sua vita da poco, mentre le dinamiche tra Bianca e Regina affondano le loro radici in un lontanissimo passato. Non può aspettarsi di essere la spalla della sorella per il solo fatto di essersi ritrovate. I legami richiedono tempo e duro lavoro, perché il fatto di condividere lo stesso sangue è ben lungi dal costituire una garanzia. Posso dire con certezza che il sangue non è un vincolo sufficiente a garantire la positività e durevolezza di un rapporto e che, spesso, persone col patrimonio genetico diverso dal tuo possono diventare la migliore famiglia che potessi mai desiderare.
A proposito di questo, la bellezza di Bianca e Regina non si può dire a parole.
I momenti tra di loro sono quelli che aspetto con più ansia, perché ho come l'impressione di tornare indietro nel tempo a quando Regina salvò quella piccola sconosciuta che rischiava di essere disarcionata dal cavallo e fare una brutta fine. Quello che Bianca dice alla sua nemica-amica di lunga data a fine episodio è vero: anch'io rivedo in Biancaneve molti degli aspetti che, in passato, appartenevano a Regina, la donna che le ha insegnato cosa sia il Vero Amore e quanto valga la pena combattere per esso. E amo come, allo stesso tempo, proprio Regina prenda ispirazione da Biancaneve e dalla sua bontà e capacità di perdono. C'è tanta ammirazione quando le chiede come abbia fatto ad andare avanti, a resistere nel periodo in cui l'ha perseguitata, dopo averla privata delle persone a lei più care, e, se possibile, la lacrima della Goodwin ha reso ancora più emozionante una scena che già di suo aveva una portata emotiva pazzesca.
A proposito di questa scena, volevo rivelarvi una chicca che ho appena scoperto.
Non so se avete presente la piuma che, quando Regina e Bianca si avviano a braccetto verso l'edificio comunale, cade piano sulla panchina. Ecco, io pensavo fosse un mero riferimento a Robin e, invece, potrebbe avere un significato ancora più profondo. In un'intervista, infatti, pare che Lana abbia rivelato il senso del tatuaggio a forma di piuma che ha sul polso: "Questa è una piuma che ha avuto molta importanza per me sin da quando avevo 23 anni. E' arrivata in un momento in cui stavo mettendo in dubbio molte cose nella mia vita, un momento particolarmente intenso. E' anche un simbolo di speranza per me."
Chissà che Lana non abbia a che fare con questa scelta.
Se così fosse, considerato il discorso di speranza di Regina, trovo la scena un tocco di classe di infinita tenerezza.
[Source: http://ouatuniversegraphic.tumblr.com/]
Ci sono altre piccole notazioni che vorrei fare:
Quest'anno, gli autori ci hanno introdotto alla sesta stagione con una premiere da urlo. E, se lo dico io che sono una criticona, possiamo crederci. Certo, ho il sospetto che mi abbiano ammorbidita con lo speciale pre-puntata che, riproponendo immagini delle vecchie stagioni, mi ha travolta di feels come manco un camion con rimorchio.
No, scherzo, scherzo. E' stato un episodio davvero bello!
E, cosa ancora più sorprendente, lo è stato sotto tutti i punti di vista.
Partiamo con le considerazioni generali.
Vi confesso che il mio timore più grande era che si riproponesse lo stesso schema del centesimo episodio, tutto incentrato su un personaggio nonostante fosse una premiere di metà stagione. Sarò strana io, eh, ma a mio avviso le premiere e gli episodi finali devono dedicare spazio a tutti i protagonisti dello show (chi più, chi meno). L'idea che, in puntate così importanti per la trama, si lascino indietro alcuni aspetti della storia a favore di uno soltanto mi innerva, come diceva una signora del Belgio quando veniva in vacanza da noi. E' come ridurre l'intera, fittissima rete di intrecci che si è creata negli anni ad una sola parte, mancando di rispetto a tutto il resto e alle rispettive parti del fandom. Innamorarsi di Once Upon A Time significa avere un amore innato per le favole, per la magia, per la speranza e i buoni valori; ci stanno le preferenze, è chiaro, ma non si può pretendere di ridurre uno show corale a un solo protagonista o a una sola coppia.
Sarebbe come un racconto a metà!
E il fatto, con Once, è che siamo in presenza di un gran bel racconto, uno di quelli in cui ti importa, sì, del protagonista e del coprotagonista, ma che suscita un amore e un appassionamento così unico e viscerale che, alla fine, vuoi sapere perfino cosa è accaduto al barbone menzionato in quella riga, di quel capitolo, di quel paragrafo. Ecco perché mi sono sentita soddisfatta di vedere il tempo equamente ripartito tra le due punte di diamante dello show (Emma e Regina), i Rumbelle, gli Snowing e i Captain Swan. E' stato come tornare a respirare l'aria frizzante delle prime stagioni, quando gli autori raccontavano davvero quello che sentivano nel cuore perché il fanservice era un miraggio ancora molto lontano.
Dovessi spiegarvi a parole quanto sono felice e fiera di questo episodio, non ci riuscirei davvero. Posso solo dirvi che, nonostante mi aspettasse una giornata piena, ho fatto la nottata con estremo piacere e non ho sentito nemmeno la stanchezza. E' stato tutto perfetto, tutto naturale, tutto piacevole: era uno di quegli episodi che ti fanno desiderare di condividere con gli altri e io, tra pagina, cellulare ed evento, l'ho fatto. A proposito, ciurma, siete dei compagni di viaggio impareggiabili. Non so proprio come avrei fatto senza questa pagina e le persone che mi ha fatto conoscere, alcune delle quali adoro come se le conoscessi da sempre.
Ah, la magia di OUAT!
L'episodio inizia con un cockblocking mostruoso,
della serie che nemmeno Brontolo sarebbe stato in grado di raggiungere simili livelli di epicità. Dopo essere stati separati a lungo, i nostri Captain Swan si ritrovano finalmente da soli, nella casa che Killian aveva scelto per loro prima che tutto precipitasse, e diciamo che si stanno dando da fare. Lo avete sentito anche voi il sottofondo di hallelujah alla Sister Act? Perché io l'ho sentito, cantato e ballato. Ancora adesso, quando rivedo la scena, mi parte l'Iwillfollowhiiiiiim. Ho adorato - prima che tutto venisse brutalmente interrotto - la spontaneità della scena sotto ogni punto di vista: le espressioni di Colin molto alla Hook della seconda stagione, le riserve di Emma che si preoccupa di 50mila cose nonostante abbia un manzo a disposizione, la risata di Jen, la passione che trapelava dalle movenze... Era un aspetto dei CS che mi era tanto mancato, la passione!
Nelle ultime stagioni, ci eravamo abituati a vederli teneri, dolci, romantici, a volte arrabbiati, distanti, intrappolati in una rete di reciproci inganni (a fin di bene); e, per quanto mi piacciano anche queste versioni di loro, non posso negare di aver sentito immensamente la mancanza delle dinamiche alla Neverland, quando si mangiavano con uno sguardo e, nel guardarli, le ovaie facevano un volo di sola andata per schiantarsi contro lo schermo. Se c'è una cosa che li ha sempre distinti da tutte le altre coppie del telefilm, infatti, è che tra di loro è sempre scorso quel fiume di attrazione, lussuria, tensione sessuale che potevi quasi toccare con mano. Io devo ancora essere defibrillata se penso ad alcuni sguardi delle prime stagioni, eh!
L'unica cosa su cui ho da lamentarmi - oltre al cockblocking - è che i due si siano interrotti e siano corsi a vedere cosa fosse quel dirigibile che aveva fatto tremare tutta Storybrooke. Insomma, dopo aver appurato che non fosse un terremoto, potevano pure tornare a quello che stavano facendo e completare l'opera. Che, magari, Emma sfogava un po' di tensione e il problema del tremore non si presentava neppure. La butto lì!
Ad ogni modo, grazie alla solerzia dei nostri due eroi,
scopriamo cosa c'è su quel dirigibile: viene diretto dal Regno delle Storie Mai Raccontate per diretta volontà di Hyde, cui Gold ha consegnato le chiavi della città in cambio dell'informazione di cui aveva bisogno per svegliare Belle. Emma e Regina provano, forse un po' ingenuamente, a intrappolare il nuovo sindaco, ma il loro tentativo non va a buon fine. Si vedono costretti, dunque, a giocare in difesa e si danno alla ricerca dei nuovi arrivati a bordo del dirigibile.
E' qui che, per la prima volta, si manifestano i sintomi di Emma, che, secondo una terminologia moderna, definiremmo sindrome da stress post-traumatico: il rumore di un contenitore in rame che urta il pavimento le scatena le visioni di un combattimento della quale è protagonista e la sua mano destra comincia improvvisamente a tremare. Sconvolta, in un atteggiamento che tanto le appartiene, si allontana dalle persone che la amano per affrontare da sola ciò che la sta tormentando.
Ecco, su Emma vorrei soffermarmi con un particolare interesse
e, nel farlo, voglio partire da due citazioni che potrebbero rinfrescare la memoria a chi continua a lamentarsi del comportamento di Emma nei confronti di Killian e dei suoi cari. Se proprio devo dirvela tutta, io, questo atteggiamento di critica aspra verso Emma, qualsiasi cosa faccia, non lo tollero nemmeno un po': mi sembra che si dimentichi tutto quello che ha fatto e che ha sofferto, spesso a causa o in favore degli altri.
"Guarda l'ironia della sorte: è stato necessario che diventassi un eroe per sconfiggerti. E' questo, del resto, il destino di tutti i Salvatori: dare, dare e ancora dare... E per cosa, poi? Gli altri raccolgono i frutti, potano i rami e tutto ciò che rimane è un busto tremante. Sempre. E' per questo che non sentirai mai dire di un Salvatore che 'visse per sempre felice e contento'."
"Hai combattuto cattivi per anni senza mai fermarti. Quando ti incontrai tanti anni fa, non avevi altro che mura attorno a te per proteggerti. E, da allora, con Henry, la tua famiglia e Uncino, quelle mura sono venute giù. Questa è una cosa positiva, ma significa anche affrontare i danni collaterali di tutte quelle lotte."
Sono due battute - pronunciate rispettivamente da Jafar ad Aladdin e da Archie ad Emma - che riassumono in modo perfetto e spiegano il perché del comportamento di Emma. Non solo cosa le stia causando questo malessere generale, ma, soprattutto, in quale posizione lei si trovi. A me già stupisce il fatto che ci sia gente in grado di criticarla dopo aver visto 6 stagioni Once Upon A Time, perché mi viene il dubbio di aver visto un telefilm diverso dal loro, un telefilm in cui Emma non si è mai risparmiata e ha dato tutto di sé fin quasi a svuotarsi. Che ci siano persone in grado di dirsi deluse da lei, dal modo in cui è stata scritta e dalla sua reazione... Boh, a me sale proprio la violenza!
Perché il fatto di non comprenderla potrebbe anche starci, badate bene. Ognuno ha il proprio carattere e non pretendo che tutti abbiano un'affinità con il modo di agire, pensare e reagire di Emma, per carità.
La cosa che mi urta di più è leggere 'povero Killian'.
Povero Killian? Povero Killian?
Ma, dico, stiamo scherzando? In un momento come questo, in cui Emma sta facendo i conti con le sofferenze che ha patito e non si è mai concessa di analizzare, in cui Emma è costretta a saldare il conto dei suoi infiniti sacrifici col prezzo più alto, voi avete il coraggio di commiserare Killian e di vedere nel comportamento di Emma un atteggiamento deprecabile? E la cosa più assurda - la beffa nella beffa - è che queste parole provengano prevalentemente dalle donne.
Ma di cosa stiamo parlando?
L'unica spiegazione che riesco a darmi è che - per vostra fortuna, enorme fortuna - non abbiate mai attraversato (direttamente o indirettamente) il calvario di perdere la via verso se stessi. E' un percorso così sfibrante che, d'un tratto, ti trovi in bilico sull'orlo del precipizio e l'idea di cadere è quasi più allettante di quella di lottare ancora, ancora e ancora. Ve lo dico con tutta la franchezza di cui sono capace dopo aver vissuto - ahimè, sia direttamente che indirettamente - un'esperienza simile: non esiste lutto più grande del perdere se stessi, del guardarsi dentro e non riconoscere nulla se non le sembianze di un estraneo che ti osserva con espressione vacua. E' una sensazione così terrificante che non importa quante persone care tu abbia accanto a dirti che tutto andrà meglio, che non sei solo, che supererai anche questa perché sei più forte di ciò che ti sta capitando: quel malessere, quel senso di costante incertezza non si allevia di un solo grammo. E' come trovarsi in un posto desolato e perdere i punti cardinali, quando la desolazione ce l'hai dentro e il posto in cui ti trovi dovresti conoscerlo - perché sei tu - ma non ci riesci.


[Source:http://swanshope.tumblr.com/]
Emma Swan è la Salvatrice e, come tale, è abituata a salvare, a prendersi cura degli altri, non il contrario. Ed è un ruolo tanto più crudele, se pensate a come ha manipolato la sua esistenza dal giorno in cui è venuta al mondo (portandola via dai suoi cari) e al fatto che nessuno, per 28 anni, si sia preso cura di lei. Ha vissuto in un sistema malato e mal funzionante, un sistema fatto di abusi e rifiuti dove non sei mai abbastanza per essere salvato. E, quando un giorno il figlio che aveva dato in adozione torna per riportarla alla sua vera vita, il carico sulle sue spalle finisce per appesantirsi di una responsabilità troppo grande per una sola persona: quella di restituire il lieto fine a chiunque ne abbia bisogno.
Storybrooke, Foresta Incantata, Camelot, Isola che non c'è, Oltretomba:
dovunque sia stata, non è mai venuta meno al suo dovere.
Non so se abbiate mai visto il film "Il favoloso mondo di Amelie" (ve lo consiglio),
ma c'è un passaggio bellissimo in cui Amelie (la protagonista) sta commentando col suo vicino il quadro "Colazione dei canottieri" di Renoir. La loro attenzione si sofferma sulla ragazza con il bicchiere d'acqua e sul suo ruolo all'interno del quadro. Amelie dice all'uomo che probabilmente la ragazza sta in disparte perché "si fa in quattro per risolvere i pasticci della vita degli altri". Ecco come risponde lui:
"Sì, ma lei? Dei pasticci della sua vita, chi è che se ne occupa?"
Aggiungiamo a tutto questo che ha scoperto di dover morire e che non c'è nulla che possa fare per cambiare questo risultato, e che ha pure scoperto di non essere l'unica Salvatrice ma una delle tante, e direi che ha giusto un centinaio di motivi per essere compresa. Il fatto che abbia deciso di non condividere quello che sta affrontando con la sua famiglia non può essere valutato in termini di giusto o sbagliato, perché è una scelta troppo personale. Ci sono dolori, traumi, dubbi, paure che si fatica ad accettare perfino con se stessi, figurarsi con chi amiamo e non vogliamo assolutamente allarmare. Non è una questione di mancanza di fiducia, né si tratta di ridimensionare il rapporto sotto una luce meno intensa. Prima di essere una fidanzata, una figlia, una madre, un'amica, Emma è Emma, una persona che deve a se stessa quantomeno il tempo di affrontare le cose come meglio crede. Anche perché, nel suo ruolo di Salvatrice, l'idea di cagionare agli altri preoccupazione e sofferenza - sapendo che questi derivano proprio da lei - dev'essere devastante. Un po' come per Charming, quando fu colpito dalla freccia imbevuta di Sognombra sull'Isola che non c'è: non voleva mentire a Bianca e alla sua famiglia perché non si fidava di loro, tutt'altro: voleva proteggerli dal dolore e dalla preoccupazione che li avrebbero colpiti, se avessero saputo che era spacciato.
Quello che vi chiedo è di non essere sempre duri con lei solo perché non la capite
e di provare a vedere, fosse anche per un solo istante, Emma con gli occhi con cui la vedo io, cancellando le riserve e lasciando che le mie parole penetrino nel vostro cuore e nella vostra mente. A quel punto, dovreste vederla in tutto il suo danneggiato splendore e in voi dovrebbe accendersi solo il desiderio di proteggerla, non di demolirla.
Penso di aver detto a sufficienza, ma aggiungo che Killian sarebbe fiero di voi se riusciste a vederla in questo modo... Chissà che così il messaggio non penetri meglio! =P
[Source: http://once-upon-a-captain-swan.tumblr.com/]
Quanto ai Rumbelle... AHHHHHHH!
Da quanto tempo non erano così belli e freschi negli sviluppi di trama?
Le loro interazioni sono state un perfetto connubio tra ciò che ho sempre amato di loro - la poesia del passato, quando erano davvero la Bella e la Bestia - e ciò che avrei sempre voluto vedere. Erano davvero pura magia in quel sogno fatto di inganni, forse perché Tremotino in versione bestia recupera quel fascino che Gold decisamente non ha. Quando guardo al primo, vedo, sì, un essere consumato dall'oscurità delle sue smanie, ma vedo ancora quell'uomo alla disperata ricerca di un modo per tornare da suo figlio; in Gold, invece, vedo la rassegnazione di chi ha ceduto alla propria dipendenza e, pur di assecondarla, non si cura di quanto male possa provocare agli altri. Senza considerare che Robert interpreta Tremotino in una maniera così sublime da aver reso il suo personaggio, che nella mia mente occupava un vago ricordo, come uno dei più rilevanti a livello favolistico: è stato capace di riempirlo di sfumature che nemmeno quello delle storie che ci raccontavano da bambini aveva. E' stato bello rivederlo, lui e la sua capacità di strappare sempre una risata!
La cosa che mi ha maggiormente colpita, però, è stata la svolta che ha preso la trama:
quello che credevamo essere Morfeo era nientepopodimeno che il figlio non ancora nato dei Rumbelle. WAIT WHAT?! Mi inchino al cospetto di cotanta genialità. Al di là del fatto che sia stata un'idea brillante e del tutto sorprendente, la grazia di quel bacio di Vero Amore dato a Belle dal bambino che porta in grembo non è possibile da descrivere o commentare. Credo di aver guardato tutta la scena con l'espressione alla Sebastian della Sirenetta, solo che non c'era nessuno Scuttle a rialzarmi la mandibola da terra. Dico solo WOW, davvero. Anche perché ho finalmente visto in Belle quella risolutezza che, in passato, aveva sempre tentennato di fronte alla sua speranza di vedere l'uomo che ama cambiare. Il suo sguardo era diverso, deciso, forte di un amore così grande (quello per suo figlio) che non può essere deluso. Che lei non vuole deludere.
Stavolta, la vedo dura per Gold e devo aggiungere che, per quanto lo odi, mi ha fatto tenerezza sentirgli dire "Ho perso mio figlio prima ancora che sia nato". Nemmeno vi dico il magone quando ha nominato Neal e l'errore che ha commesso lasciandolo andare.
[Source: http://thechloris.tumblr.com/]
Quanto a Regina, posso avere un applauso?
Erano secoli che il suo personaggio non era scritto così bene e che Lana non veniva messa nelle condizioni di esplorare questa nuova Regina e darle il nuovo volto che merita, libero dal fardello della sua metà cattiva. E' stato tutto così lineare, bello e calzante da tenermi incollata alle vicende senza il minimo senso di stanchezza, come invece era accaduto in passato.
Le sue dinamiche con Zelena sono state giostrate e interpretate benissimo: due sorelle che si sono combattute a lungo e ritrovatesi da poco, ne hanno ancora di strada davanti prima di trovare il loro equilibrio; sarebbe stato sciocco pensare che, dalla sera alla mattina, diventassero inseparabili e al bando tutti i dissapori sottesi al loro passato ancora così vicino. E ho amato anche la scelta fatta per il fulcro dei rispettivi dissapori. Regina ha ragione ad avercela con Zelena, perché ha male utilizzato la fiducia che la prima aveva riposto in lei ponendo le basi per il dramma che si è consumato dopo. Certo, mi pare un po' esagerato attribuire la colpa per la morte di Robin a Zelena, ma Regina vive l'irrazionalità di un dolore grande ed è tutto così pienamente comprensibile. D'altro canto, Zelena - che proprio sana di mente non è mai stata - le ha recriminato di aver cercato l'aiuto di Biancaneve per prendere una scelta così importante per lei quale quella di liberarsi della Regina Cattiva: io capisco il suo desiderio di vivere il rapporto da sorelle al massimo, ma dovrebbe anche capire che lei è arrivata nella sua vita da poco, mentre le dinamiche tra Bianca e Regina affondano le loro radici in un lontanissimo passato. Non può aspettarsi di essere la spalla della sorella per il solo fatto di essersi ritrovate. I legami richiedono tempo e duro lavoro, perché il fatto di condividere lo stesso sangue è ben lungi dal costituire una garanzia. Posso dire con certezza che il sangue non è un vincolo sufficiente a garantire la positività e durevolezza di un rapporto e che, spesso, persone col patrimonio genetico diverso dal tuo possono diventare la migliore famiglia che potessi mai desiderare.
A proposito di questo, la bellezza di Bianca e Regina non si può dire a parole.
I momenti tra di loro sono quelli che aspetto con più ansia, perché ho come l'impressione di tornare indietro nel tempo a quando Regina salvò quella piccola sconosciuta che rischiava di essere disarcionata dal cavallo e fare una brutta fine. Quello che Bianca dice alla sua nemica-amica di lunga data a fine episodio è vero: anch'io rivedo in Biancaneve molti degli aspetti che, in passato, appartenevano a Regina, la donna che le ha insegnato cosa sia il Vero Amore e quanto valga la pena combattere per esso. E amo come, allo stesso tempo, proprio Regina prenda ispirazione da Biancaneve e dalla sua bontà e capacità di perdono. C'è tanta ammirazione quando le chiede come abbia fatto ad andare avanti, a resistere nel periodo in cui l'ha perseguitata, dopo averla privata delle persone a lei più care, e, se possibile, la lacrima della Goodwin ha reso ancora più emozionante una scena che già di suo aveva una portata emotiva pazzesca.
A proposito di questa scena, volevo rivelarvi una chicca che ho appena scoperto.
Non so se avete presente la piuma che, quando Regina e Bianca si avviano a braccetto verso l'edificio comunale, cade piano sulla panchina. Ecco, io pensavo fosse un mero riferimento a Robin e, invece, potrebbe avere un significato ancora più profondo. In un'intervista, infatti, pare che Lana abbia rivelato il senso del tatuaggio a forma di piuma che ha sul polso: "Questa è una piuma che ha avuto molta importanza per me sin da quando avevo 23 anni. E' arrivata in un momento in cui stavo mettendo in dubbio molte cose nella mia vita, un momento particolarmente intenso. E' anche un simbolo di speranza per me."
Chissà che Lana non abbia a che fare con questa scelta.
Se così fosse, considerato il discorso di speranza di Regina, trovo la scena un tocco di classe di infinita tenerezza.
Ci sono altre piccole notazioni che vorrei fare:
- Amo Hyde come personaggio e amo l'attore che lo interpreta. Il suo modo di porsi, le espressioni facciali, quell'atteggiamento così spavaldo e consapevole eppure mai borioso lo rendono molto diverso dai cattivi del passato. C'è qualcosa di infinitamente più misterioso e intrigante insieme in lui. Suscita timore e, allo stesso tempo, un grande interesse perché riesci a percepirne l'enorme spessore. Un esempio che mi viene in mente è quello delle interazioni con Emma: ho amato il fatto che sia riuscito a leggerle dentro in maniera così netta e mi ha incuriosita questo aspetto di doppiezza di carattere che è riuscito a mantenere, nonostante la separazione da Jekyll: un momento prima è il più eloquente e pacato interlocutore, quello dopo un mostro in grado di risvegliare in te terrori che non sapevi neppure di avere. Lo promuovo a voti pieni, pienissimi, e vi confesso di avere un certo interesse a che il suo rapporto con Regina si approfondisca un po'. Amo questo suo spessore e mi piacerebbe che fosse accostato ad una donna come Regina. Manco voglio parlare della sua voce che fa cose che noi poveri umani non siamo in grado di affrontare.
- Ho adorato la stizza di Killian e, insieme, la sua incapacità di resistere ad Emma. Colin è così incredibilmente meraviglioso nel dare al personaggio le sfumature di un carattere tanto complesso, formatosi nel corso di centinaia e centinaia di anni. E ho adorato i parallelismi col passato in chiave più profonda: il fatto che abbia ricordato ad Emma che può mentire a tutti ma non a lui, a maggior ragione ora che si è aperta e gli ha concesso di avere accesso al suo cuore; il fatto che si sia sentito ferito da questa improvvisa chiusura di Emma, come se non avesse bisogno di lui o non si sentisse nella posizione di condividere ciò che la turba con lui e questo lo devastasse più del cockblocking; il fatto che, a fine episodio, basti un bacio sulla guancia e un sorriso di Emma per vedere il suo broncio sciogliersi e trasformarsi in un adorabile rossore sulle guance. E' un uomo meraviglioso!
- Devo citare per intero il discorso che Regina fa a Bianca a fine episodio, molto in stile 3x22 con le promesse Rumbelle in sottofondo che ci mostravano a spezzoni gli altri nostri eroi, perché ho avuto i brividi dall'inizio alla fine: "La mia vita si è fermata per tanto tempo. L'unica storia che riuscivo a sentire era quella che continuavo a raccontare a me stessa: che io ero la Regina Cattiva. Finché non ho dimenticato la cosa più importante e, cioè, che la mia vita non è mai stata solo una storia, ma tante storie. Per alcuni sono il cattivo, che ferisce le persone in modi imperdonabili. Per altri sono un eroe, vedono solo la mia forza, la mia capacità di fare la cosa più difficile anche quando pensavano fosse impossibile. Io voglio iniziare una nuova storia, una dove la Regina Cattiva non esiste e scelgo di credere che questa storia finirà meglio della precedente". Pura magia!

Detto questo, mi sento di promuovere la puntata a voti pienissimi,
10+, e mi auguro che si continui su questa scia.
Alla prossima, ciurma!
domenica 25 settembre 2016
"Only You" + "An Untold Story" - Recensione 5x22 + 5x23
Che avessi dato forfait e buonanotte ai suonatori, addio recensioni e tante care cose! Non che vi biasimi, considerata la mia incostanza degli ultimi tempi, ma, quando prendo un impegno, faccio di tutto per portarlo a termine e questo è un impegno estremamente piacevole, perché posso condividere con voi una passione che mi, ci accompagna da sei anni ormai. Ovviamente, io e le recensioni siamo cosa assai più recente, ma il punto è sempre quello: condividere le nostre impressioni su un telefilm che, vuoi o non vuoi, una reazione te la suscita.
Quindi, mi pare perfetto impiegare le ultime ore prima della sesta stagione con un rewatch (per me) del finale di stagione e una bella chiacchierata per rinfrescarci la memoria.
Siete pronti? Iniziamo!
L'episodio "Only you" riprende la trama dove l'avevamo lasciata:
Robin è morto, Killian è tornato in vita e Tremotino se la fa col potere come una prostituta di alto borgo. Devo ammettere che è tutto davvero dolceamaro: vedere Emma così felice per il ritorno di Killian è meraviglioso, dopo aver vissuto con lei gli sforzi e il tormento per averlo perduto, dopo averla vista soffrire al pensiero di non aver fatto abbastanza, dopo averla vista perdere il suo Vero Amore poco dopo averlo scoperto; però, fa male trovare una Regina così impotente e distrutta. C'è in lei quasi una sorta di rassegnazione, come in cuor suo avesse sempre saputo che questo momento sarebbe arrivato: quello in cui la parentesi di felicità che aveva vissuto si sarebbe chiusa per scrivere a chiare lettere che lei, un lieto fine, non potrà mai averlo.
Fa male, ma fa anche incazzare, eh. Lei fa incazzare, precisiamo.
Perché, per quanto io possa capire la rabbia, il dolore, la frustrazione che vengono dalla perdita e dalla pietà degli altri, non tollero questo suo modo di porsi nei confronti di Emma, che, pur potendo fregarsene dei sentimenti altrui dopo ciò che ha affrontato, ha non solo la delicatezza di pensare a quello che Regina sta vivendo, ma anche l'accortezza di rigirarle il consiglio che le è stato dato giusto un episodio prima: forse è meglio farsi da parte per un po', visto quello che sta passando. Regina è arrogante, indisponente e pure dannatamente incoerente; ed è troppo facile usare la scusa della sofferenza e dello sconforto, perché, se c'è una cosa che le ho visto fare spesso e ancor di più in questo episodio, è il fatto di usare due pesi e due misure in base alle situazioni che la coinvolgono o meno. E ho notato che è particolarmente avvezza a farlo con Emma, manco fosse la causa di tutti i suoi guai. Sono scelte che non amo, se devo essere franca, da un punto di vista della scrittura. Non le amo perché non sono un una tantum. Non è una battuta isolata, ma un'attitudine che sminuisce il rapporto di fantomatica amicizia che gli autori tentano di decantare: sì, hanno avuto dei momenti di condivisione e di comprensione reciproca, si sono pure aiutare al momento del bisogno e sacrificate l'una per l'altra, ma da qui a definire il loro rapporto un'amicizia ne passa di acqua sotto i ponti. Soprattutto se i bei momenti sono inframmezzati da 500 passi indietro, quando Regina se ne esce con queste sparate. Un'amicizia che ti annichilisce non è un rapporto sano e non può crescere. Non che non esistano screzi nelle amicizie, momenti in cui te la prendi con una persona cui vuoi bene, nonostante questa voglia semplicemente starti accanto. Lungi da me fare un'affermazione simile! Ma, da un punto di vista narrativo e come spettatore, è sfibrante vedere una relazione così mal gestita come la loro, eppure potenzialmente grandiosa. Hanno dei picchi di epicità in grado di lasciarti appagata come il pranzo della Domenica e, poco dopo, scivoloni da profilo borderline in pieno momento espressivo. A mio avviso, non è un caso che la differenza tra il rapporto Emma-Regina e quello Bianca-Regina sia tanto abissale e tanto meno comunicativo. Stiamo su due piani completamente diversi e preferirei che gli autori ne prendessero atto, smettendola di forzare la mano una volta sì e una no. Io, il loro rapporto, lo apprezzo a prescindere dal fatto che sembrino amiche per la pelle o meno, perché Emma e Regina insieme, come madri, donne forti e indipendenti, nemesi una dell'altra a settimane alterne, sono incredibilmente potenti sotto ogni punto di vista. Non c'è bisogno di assecondare un fandom che i 3/4 delle volte non sa nemmeno cosa significhi il concetto di continuità e coerenza narrativa e che parla di stupri, bussando alle porte di cast e del resto del fandom con la stessa frequenza dei testimoni di Geova.
In compenso, devo dire - perché devo - che Lana Parrilla è bellissima in questo episodio.
Da togliere il fiato.
Ad ogni modo, l'episodio prosegue su due vie parallele e badate bene che non mi dilungherò tanto sulla trama - perché la conoscete meglio di me - quanto sulle mie impressioni generali a riguarDo:
- Da una parte, abbiamo le nostre Swan Queen alla disperata ricerca di Henry. L'operazione del nostro piccolo grande autore è quella di distruggere la magia legata al cristallo olimpico per porre fine alle sofferenze che essa ha causato nel corso del tempo, ma un obiettivo del genere non potrebbe che significare inimicarsi un certo soggettuzzo che della magia non sa proprio fare a meno: Gold. E'per questo che le nostre due mamme guerriere partono alla disperata ricerca del ragazzino: sanno che, se fosse Gold a trovare Henry, le speranze di rivederlo illeso potrebbero essere estremamente basse e, questo, non possono assolutamente permetterlo.Devo dire che l'Operazione MixTape ha un suo perché. Capisco la stanchezza di Henry e la frustrazione di essere così impotente dinanzi a ciò che è successo alla sua famiglia, che non ha avuto un attimo di tregua.Però, Henry commette un errore di valutazione quando vede nella magia la fonte di tutti i suoi problemi: non è, infatti, la magia in sé ad essere nociva, bensì le persone che ne fanno un cattivo uso. Sarebbe come incolpare la tecnologia della spersonalizzazione cui sta andando incontro la nostra società, quando passeggi per le strade o ti siedi in una sala d'attesa e vedi tutti con un cellulare in mano a farsi i fatti suoi, senza nemmeno un briciolo di interesse a conoscere chi gli sta intorno. Il problema, anche in questo caso, non è la tecnologia, ma l'uso distorto che ne fanno le persone, incapaci di comprendere che la realtà non può essere vissuta su un terreno virtuale perché irreale; che il brivido di conoscere qualcuno, vederla ridere, sorridere e notarne le imperfezioni non può passare per lo schermo di un computer; che la bellezza di guardare un film, bere un bicchiere di vino, fare semplicemente quattro chiacchiere non può avere lo stesso valore di due messaggi su whatsapp. Così facendo, così pensandola, si cancellano gli aspetti positivi che ciascuno dei due fenomeni porta con sé: la magia ha salvato vite, creato amicizie, permesso di viaggiare per mondi diversi, come la tecnologia ha consentito di sviluppare tecniche in grado di salvare vite, ha permesso di stringere amicizie altrimenti impensabili, e di viaggiare con la fantasia e conoscere abitudini e culture di cui non avremmo mai saputo niente. I latini e i greci, come sempre, avevano ragione: la medietà, il giusto mezzo, è la chiave per vivere bene. Badando bene che la medietà non va confusa con la mediocrità. Sono due cose diverse.
Comunque, Emma e Regina procedono nella loro missione alla ricerca di Henry (e Violet) e, lungo il percorso, Regina confessa alla sua compagna di viaggio che dentro di lei imperversa continuamente una lotta tra bene e male, una lotta che la lascia senza fiato e, soprattutto, senza speranza. Perché, se c'è una cosa che penalizza Regina Mills, è il fatto di essere estremamente dura con se stessa e di non riuscire a credere, in prima persona, alla sua redenzione. Se così vogliamo dirla, è la peggior fan di se stessa! Nel conflitto costante tra la sua parte migliore e la sua parte peggiore, non ha mai davvero confidato nel fatto che la prima potesse soverchiare la seconda e, adesso che Robin se n'è andato, la fiducia nelle sue possibilità è perfino diminuita rispetto al passato.
Non me ne voglia Regina, eh, perché odio vederla soffrire, ma ho preferito veder morire Robin, piuttosto che vedere la sua relazione ridotta in uno stato così pietoso. Lei è un personaggio troppo forte e troppo ben scritto per avere accanto la mezza cartuccia che Robin era diventato e, se la sua morte significa che avrà di meglio, ben venga con tutte le sue sofferenze. Anche perché, diciamocelo, Regina Mills è meravigliosa quando soffre: se c'è una scena che incarna questo concetto e che, insieme, rende onore alla coppia che gli OQ sono stati agli esordi, è quella in cui sono nella foresta di Storybrooke e Robin legge a voce alta la lettera che Regina pensava fosse stata scritta per lei, solo per scoprire di aver commesso un errore. - Dall'altro lato, Killian, gli Snowing e Zelena fanno il loro ingresso nel mondo di Dottor Jekyll e Mr Hyde. E' un ingresso non proprio piacevole, considerato che i quattro finiscono ben presto in gattabuia, ma ci consente di porre le basi per la sesta stagione e la Terra delle Storie Mai Raccontate, di cui Hyde sembra essere il despota. Ma non è tutto! L'avventura che vedrà i nostri eroi protagonisti introdurrà un altro elemento che, devo ammetterlo, personalmente mi ha sorpresa e mi è piaciuto: quello dello sdoppiamento della personalità, letteralmente. In qualche modo, ripropone - in chiave più fisica - una tematica che abbiamo già affrontato nel corso delle stagioni e, cioè, che tutti hanno un lato buono e un lato cattivo, sebbene uno sia preponderante rispetto all'altro.
Sarò facile alla sorpresa io, eh, ma lo sdoppiamento - o meglio separazione - Regina Cattiva-Regina non me lo aspettavo proprio. E l'ho trovata un'idea brillante, una volta tanto! Ero così abituata al fatto che, finita una stagione, il problema per quella successiva sarebbe stato rappresentato da un soggetto terzo (il cattivo di turno) che il fatto che si aggiungesse qualcuno che già conoscevamo mi ha mezzo entusiasmata... Certo, salvo poi ricordare che ne ho piene le tasche di una storyline basata su Regina e - scusate la volgarità - stigrancoglioni! Non è che io non ami la Parrilla o il personaggio in sé, anzi. E' che mi pare una forzatura grande quanto una casa il fatto di darle più screentime con trame improbabili. Come si aspettano di dare nuova luce a un telefilm che ripropone sempre le stesse dinamiche, sempre nello stesso posto, sempre con gli stessi cattivi?! Di Regina sappiamo pure a che ora preferisce andare in bagno e se preferisce la sigaretta prima o dopo il caffè. Vogliamo davvero incentrare una stagione sull'ennesimo conflitto Regina Cattiva-eroi? Non fa tanto prima stagione? Con la differenza che la prima stagione era qualcosa di brillante, entusiasmante, spettacolare e mai visto prima, mentre adesso siamo alla sesta stagione e qualcosa di nuovo ci piacerebbe anche vederlo. Boh!
Che, poi, se devo essere sincera, a me non piace nemmeno il fatto che si siano spostati dal piano delle favole in senso stretto a quello delle storie letterarie tipo Dottor Jekyll e Mr Hyde. Con tutte le favole che si potevano inserire e dare un po' di brio alla storia - tipo Pocahontas (che è pure basato su una storia vera) o Anastasia (stesso discorso), oppure optare per approfondire altre trattate solo superficialmente (vedi Mulan, Bella Addormentata nel Bosco, lo stesso Robin Hood così da dargli pure una degna uscita di scena) -, vanno a pescarne una che, boh, mi lascia perplessa. A 'sto punto, io pretendo Elizabeth Bennet e Mr Darcy ora e subito! In compenso, l'attore che interpreta Hyde è ME-RA-VI-GLIO-SO!
Non mi dilungo troppo sugli sviluppi di trama singoli, perché voglio pubblicare prima che della diretta: è tutta una corsa contro il tempo per, da un canto, impedire che Henry completi la sua missione e, dall'altra, tornare dalla propria famiglia prima che sia troppo tardi. Com'era normale che fosse, i nostri due gruppi si rincontrano proprio a New York, nella fontana dove Henry, aggiudicandosi il premio come Mr Demagogo 2016, convince le persone del nostro mondo a credere nella magia e a lanciare una monetina che apra un portale di collegamento che porterà Killian, gli Snowing e Zelena da loro. Se c'è un aspetto che mi è piaciuto, è il momento in cui Henry realizza che la fontana sia ciò che li aiuterà: "l'ultima volta che mi hai portato qui, ho desiderato che la nostra famiglia fosse al completo e pochi giorni dopo è arrivato Uncino" è una frase che mi ha steso e sempre mi stenderà. Famiglia, famiglia, FAMIGLIA.
Ma non è tutto. Altre cose mi sono piaciute:
-L'idea della fontana dei desideri è una delle cose più potenti e aggraziate che potessero pensare. Hanno preso un simbolo e lo hanno trasformato in qualcosa di forte, utile alla trama. Se ci pensate, per quanto cinico possa essere il nostro mondo, per ogni moneta che gettiamo in una fontana, in un pozzo, in uno scrigno dei desideri, si accende in noi una fiammella: la fiammella della speranza. E' come se, in quel momento, ci spogliassimo delle vesti di adulti per credere nella magia, nei miracoli, nel destino, chiamatelo come volete, ed è un momento così puro nella sua umanità come pochi altri ci capita di vivere. Torniamo un po' bambini, un po' innocenti, un po' migliori senza le maschere e gli schemi che la società ci impone. Per un po', crediamo in qualcosa che non ha necessariamente a che fare con la logica. Crediamo e basta.
-Emma: "Hai fatto qualcosa di impossibile, Henry: per un attimo,hai fatto in modo che il mondo credesse." Ditemi se non devo emozionarmi, sentendo che il ragazzo con il cuore del più fervente credente è riuscito in un'impresa in cui nessun altro avrebbe potuto realizzare: far credere nella magia un popolo di persone che non crede nemmeno (non faccio di tutta l'erba un fascio, ma individuo delle categorie di soggetti) in Dio, nella giustizia, nello Stato, nell'amore, nella fedeltà. Sì, la scena era un po' sopra le righe forse, difficilmente credibile se rapportata alla realtà di tutti i giorni, ma io, fossi stata lì, una monetina l'avrei lanciata.
-Il ritorno del dragone che snobba Tremotino (#sorrynotsorry) e dà una possibilità a Regina. Whoop whoop!
-Bianca che affianca Regina nel tentativo di liberarsi della Regina Cattiva che alberga in lei e la tormenta, qualunque cosa faccia. E', per riagganciarmi al discorso di cui sopra, la dimostrazione della profondità del loro affetto, della loro amicizia! In loro due, rivedo tratti della mia amicizia con la mia più cara amica: non sempre il nostro rapporto è perfetto, non sempre sono in grado di aprirmi su tutto con lei perché ho bisogno dei miei tempi e di spazi solo e soltanto miei un po' come Regina, non in tutto siamo uguali e la pensiamo allo stesso modo. Ma quello che c'è alla base va al di sopra di qualsiasi ostacolo possa frapporsi sul nostro cammino! Nessuna forzatura, nessuno stridore. Anche nelle imperfezioni, il nostro rapporto suona di un'armonia senza stonature vere e proprie: quei piccoli accordi imperfetti sono ciò che rendono unico quello che abbiamo. E così vale per Regina e Bianca! nessun altro avrebbe potuto essere lì in quel momento, probabilmente perché, dopo Regina, è proprio Bianca la persona ad odiare più al mondo la Regina Cattiva per quello che le ha causato, ivi compreso averle portato via la Regina che tanto amava fino a trasformarla in un mostro. Emma, mi costa dirlo, è solo di contorno in quella scena.
-A proposito di separazione dalla Evil Queen, sono l'unica a cui il momento in sé ha ricordato quello della Disney in cui Grimilde si trasforma nella vecchietta tutta rughe, gengive e porretti?
-Pur avendo le mie forti perplessità su questa storyline Regina-centrica, devo dire che la musichetta della Evil Queen continua a farmi venire i brividi. Quindi, quest'anno, il beneficio del dubbio voglio darlo!
-Shippo Regina e Hyde.
Complessivamente, il finale non è male, ma devo dire che è grandemente sottotono rispetto a tutti gli altri. Non si avvicina nemmeno vagamente ai livelli di epicità di una Storybrooke finalmente libera dalla maledizione dopo 28 anni, o del fatto di vedere tutti i nostri eroi e cattivi sulla nave di Uncino diretti a Neverland, o del viaggio nel passato, o del viaggio nell'universo parallelo. Siamo ben al di sotto delle aspettative e un po' mi dispiace, perché, a fronte di una stagione più o meno sottotono, il finale non ci ha mai deluso, ma ha sempre risollevato morale e aspettative di tutti. Quest'anno... Meh! Tant'è vero che l'ho visto una volta (una e mezzo con questa) e m'è bastato. Vale anche e soprattutto per i Captain Swan: il bacio finale è molto più bello nel video delle ragazze che erano sul set che non nella puntata in sé, ma vabbé. E' la minor cosa, considerato il resto!
Scusate se anche la recensione è stata mediocre rispetto alle altre volte, ma, come dicevo, vado di fretta. Prometto di fare meglio con la prossima recensione... E dovete credermi, visto il quasi fikifikibumbum che ci aspetta! *wink wink*
Hasta la vista, ciurma!
domenica 15 maggio 2016
Tributo Captain Swan - Recensione 5x19, 5x20, 5x21
Due parole, undici lettere. Ditele e le mie lacrime saranno vostre.
CAPTAIN SWAN
Dopo questa entrata alla Blair Waldorf, direi che è tempo di passare al sodo.
Voglio solo scusarmi per questo infinito procrastinare le recensioni ma a)il tempo è ladro e riuscire a gestire la pagina da sola con le mille cose che devo fare è un'impresa; b)volevo aspettare che l'arco CS fosse concluso per poter fare un'analisi a tutto campo. Non so fino a che punto l'idea sia stata brillante, eh, considerata la miriade di cose da dire, ma ci provo comunque.
Per la cronaca, salto a piè pari l'episodio sulle sorelle Mills per fare qualche considerazione alla fine. Come potete immaginare, l'episodio non mi ha entusiasmata come avrei sperato e l'attrattiva di una recensione non è alta. Quiiiiiiindi, veniamo a noi!
Vi sarete resi conto che, negli ultimi tempi, sono diventata molto più critica nei confronti del telefilm e vi spiego subito perché: Once non è più quello di un tempo e, talvolta, mi dà l'impressione di arraffazzare gli intrecci senza la cura minuziosa delle prime stagioni, quando io avrei fatto carte false per avere un episodio al giorno, piuttosto che dover aspettare una settimana per la diretta successiva. Manca qualcosa, forse la passione. Non so se Adam ed Eddy ricevano pressioni dalla ABC, non so se il fatto che si stiano occupando di un altro telefilm abbia inevitabilmente pregiudicato quello già in corso, non so se - più semplicemente - ad un certo punto il progetto sia diventato più grande di loro e troppo difficile da gestire. Sta di fatto che qualcosa non va!
Lo show è banale, ripetitivo e, cosa ancora peggiore, i personaggi non hanno la stessa incisività di un tempo. Spesso, ho come l'impressione che corrano in circolo, strafatti di chissà quale pianta magica, invece che andare dritti al sodo come in passato. Per essere più chiara, parliamo di questa stagione: vogliamo parlare del fatto che, salvo l'episodio su Liam Jones, non abbiano fatto un accidenti di niente per tentare di sconfiggere Ade? Tra gente che stava tutto il tempo alla cabina telefonica o a fare colazione da Granny's, chi se ne stava nella foresta a tirare frecce alle mosche - un giorno, vorrei capire per quale ragione Robin e gli altri fossero così stupidamente convinti che Ade, il signore dell'Oltretomba, potesse non trovarlo nel suo regno -, chi faceva le pulizie dai Charmings, non hanno fatto una mazza per 10 episodi. O vogliamo parlare del fatto che lo spaventosissimo Ade, descritto in maniera tale da far sembrare tutti gli altri villain delle pecorelle a confronto, non abbia fatto altro che parlare, parlare e parlare?
Io, boh, sono perplessa.
Lo schema narrativo è sempre, insopportabilmente lo stesso.
Per circa 10 episodi ci tengono appesi con eventi tendenzialmente irrilevanti e, negli ultimi due (tre, se vogliono essere proprio buoni), si sparano tutte le cartucce. Ma è così difficile capire che sono diventati prevedibili? Che, se parlano di un cattivo da far attorcigliare le budella, io mi aspetto di vedere la puntata da un letto di ospedale come minimo? Dove sono i personaggi come Cora - Non riesco a credere alle mie stesse parole, visto quanto la odiassi! -, come Pan, come la Regina Cattiva che ti facevano stare col patema d'animo ogni sacrosanta puntata e ti veniva voglia di infilare la testa nello schermo e mangiarteli a morsi, tanti erano i guai che combinavano ai nostri eroi? Cioè, il picco di terrore che Ade sia riuscito ad incutere era mentre si faceva la pedicure, che c'aveva calli che manco la pietra pomice e il seghetto dell'Eurospin avevano chance di eliminare. Hanno creato un personaggio - per carità, magistralmente interpretato da Greg Germann, ave a te! - che non ha fatto altro che accendere e spegnere i capelli da quando è apparso.
Un Johnny Bravo dei poveri, ecco chi è l'Ade della quinta stagione.
In tutto questo mare di insoddisfazione, però - e meno male che arriva il però -,
qualcosa di ancora strabiliante, eccezionale ed epico rimane.
Sì, perché le interazioni e l'intera storyline tra Emma e Uncino non potrebbero essere più perfetti, credibili e coerenti di così. Contro ogni loro tendenza ad affrettare le cose, a creare scene prive di pathos tra due personaggi potenzialmente intriganti, loro due sfondano schermo e ti si piazzano a metà tra ventre e costato per dare un pugno ora al cuore, ora allo stomaco che non so quante emorragie interne mi hanno provocato negli ultimi episodi. Sono talmente belli, talmente BELLI da riuscire a farmi soprassedere sul fatto che non si siano praticamente visti per una stagione, nonostante si presumeva fossero i protagonisti dell'avventura. Insomma, erano o non erano andati lì per aiutare Emma a salvare il suo unico vero grande amore? Vabbè, lasciamo perdere!
L'episodio Firebird è un tributo.
Un tributo a questa coppia, un tributo ai fan ma, soprattutto, un tributo allo show e ai suoi antichi fasti. Oh, ed è anche un parallelismo con Tallahassee chiaro come il sole! Così come si erano conosciuti alla ricerca della bussola per permettere ad Emma di tornare a casa da suo figlio, adesso li vediamo lanciarsi alla disperata ricerca dell'ambrosia per cambiare e salvare il destino di Uncino. Già, perché il piano di Emma di dividere il suo cuore con l'uomo che ama sulla falsariga dei suoi genitori, per quanto intriso delle migliori intenzioni, non aveva fatto i conti con la realtà: a Storybrooke, il corpo di Uncino si sta decomponendo - che spreco, lasciatemelo dire! Vermi di merda! - e nessuna legge universale consentirebbe di portare in vita qualcuno in putrefazione, nemmeno le leggi dell'Oltretomba... Forse quelle di The Walking Dead?!
L'unica soluzione, suggerita da nientepopodimento che Ade - e già qui due dubbi dovevano venirci, nonostante il Bacio del Vero Amore con Zelena suggerisse un cambiamento nell'uomo - è quella di trovare l'ambrosia nel luogo più pericoloso dell'Aldilà e ristorare il corpo di Uncino così che possa accogliere la metà del cuore che Emma vuole donargli. Il tutto in un parallelo con Orfeo ed Euridice in grado di elevare - se mai ce ne fosse stato bisogno - i Captain Swan a livelli di epicità mai raggiunti da una coppia televisiva, per quanto mi riguarda.
LA POESIA.
Com'è giusto che sia, alla volta di questa ennesima missione,
partono la Salvatrice e il nostro pirata e non ci vuole molto prima che un ostacolo si frapponga fra loro e la realizzazione del loro proposito: a poter attraversare la porta che sbarra loro il cammino sarà soltanto un "cuore colmo di Vero Amore". E' tenera la sorpresa di Emma nel constatare con quanta facilità Uncino sia in grado di leggere le incisioni attorno alla bilancia ed è bello avere un altro piccolo scorcio del passato di Killian ai tempi della marina. E' bello sia come spettatori che mettendoci nei panni di Emma: avendo vissuto trecento anni, chissà quante sono le cose che non ha ancora avuto modo di raccontarle e la naturalezza con cui queste informazioni vengono fuori e vengono accolte da Emma mi stringe sempre il cuore.
Che ve lo dico a fare che faccio perfino fatica a guardare l'incertezza di Killian dinanzi a quella prova? Ci sono un'ansia e un'irrequietezza in lui che non dovrebbero essere giustificati per il solo fatto che sta rischiando di morire. Invece, come se fosse la cosa più naturale al mondo, lo terrorizza più l'idea che l'amore tra di loro non sia tale da paragonarlo alla magia più potente di tutte che non la prospettiva di non riuscire nell'impresa finale; lo annichilisce il pensiero che Emma possa non amarlo intensamente quanto fa lui. Perché, diciamocela tutta, sull'immensità dell'amore di Killian nessuno potrebbe avere dubbi, ma neppure su quello di Emma, non dopo quello che le abbiamo visto fare pur di non perderlo. E' solo che, in questi momenti, vengono fuori tutta quella schiera di incertezze che lui si porta dietro da sempre: il timore di non essere abbastanza, il timore di non meritarla, il timore che i suoi errori (specialmente gli ultimi come Oscuro) abbiano intaccato quello che c'è tra di loro.
E la bellezza di questa scena sta nel suo realismo.
Dio, è l'incarnazione di quello che Emma e Killian sono dall'inizio di questo telefilm e la riproposizione di tutto il loro cammino senza che nessun dettaglio sia tralasciato.
L'onestà di Emma nel dire a Killian che, no, non può avere la certezza che siano Vero Amore è disarmante, perché, a dispetto di quello che molti potrebbero pensare, non è nemmeno lontanamente indice del fatto che non sia sicura di amarlo così intensamente. No, questo non c'entra. Come ci dimostra questo episodio, Emma è stata costretta ad abbandonare la speranza quando non era che una ragazzina e a sostituire quell'inguaribile tendenza a vedere sempre il meglio tipico del sangue azzurro per mettersi addosso un'armatura in grado di proteggerla dal mondo. Ma portare quell'armatura per così tanto tempo, ad un certo punto, ha reso la linea di confine talmente labile da impedire qualsiasi distinzione con la sua pelle. La sua pelle è finita per diventare la sua armatura, una protezione fatta di cinismo, disillusione e consapevolezza di non poter amare o essere amata se non attraverso l'inganno.
"Perché riesci ad ammettere quello che provi solo quando uno dei due si trova ad affrontare una morte certa?", le chiede Killian e lo fa d'improvviso, come se si portasse dietro quella domanda da tempo e non avesse mai trovato il tempo di porgliela.
"Non lo so," risponde lei con un mezzo sorriso, strappandone uno anche a Killian. "Suppongo di aver portato un'armatura così a lungo che, a volte, dimentico di non averne bisogno quando sono con te".
B I N G O
Sta tutto lì il percorso di Emma e, insieme, il percorso dei Captain Swan.
In quella dannatissima armatura che gli eventi l'hanno costretta ad indossare e che l'ha definita per buona parte della sua vita. In quell'armatura che Killian si è impegnato - e pure divertito - ad attaccare fino ad avere accesso alla vera Emma, quella che il dolore dell'abbandono, alfine, era riuscito a seppellire sotto gli strati della delusione più cocente. In quell'armatura di cui, adesso, Emma sente di non avere bisogno, non quando è con la persona che più al mondo la conosce e comprende, anche quando di comprensione neppure lei saprebbe darsene; l'unico che, dal primissimo incontro, ha visto attraverso le mura della sua ostinazione e si è preso la briga non solo di scavalcare ma di distruggere. Killian l'ha liberata. L'ha liberata dalle sue paure, dalle sue titubanze, dalle sue ferite, dalla prigione di rifiuti che si era imposta di dare e ricevere ma, soprattutto, da quella maschera che aveva finito per sfigurare il tratto più bello di lei: la delicata forza di chi è caduto innumerevoli volte, eppure non ha mai smesso di rialzarsi.
Dio, ma la vedete l'espressione di Killian quando la bilancia non accenna a muoversi?
Quando ogni cosa sembra smentire le sue più alte speranze per dirgli che, no, non sono Vero Amore? E' peggio di una coltellata nello stomaco, così dolorosa da toglierti il fiato. Ma questo frangente di incertezza non è altro che la conferma di quello che già sappiamo e di quello che verrà dopo, quando Emma ancora, ancora e ancora sceglierà di salvare lui piuttosto che preoccuparsi di se stessa.
E' questo il Vero Amore, del resto: mettere il benessere di qualcun altro dinanzi ai propri bisogni, anche quando le circostanze minacciano i risvolti più cupi. Ed è sul pavimento dell'Oltretomba, nel modo più insolito e calzante che ci si sarebbe potuti aspettare, che Emma e Killian hanno finalmente la conferma che aspettavano, e noi con loro.
E' V e r o A m o r e,
nella sua forma più grande, pura e disinteressata.
Mi credete se vi dico che Jane Espenson mi ha dato esattamente ciò che non sapevo di volere ma che desideravo con tutto il mio cuore? Insomma, questa stagione è stata la sagra del TLK e tutti noi, con un po' di amarezza, aspettavamo con ansia la conferma che tanti - forse troppi - prima di loro avevano già ottenuto. La verità, però, è che i Captain Swan hanno avuto dall'inizio un percorso diverso, avulso dalle dinamiche di qualunque altra coppia. Non si sono innamorati in un giorno, nessuna pronta realizzazione dei rispettivi sentimenti, nessun risvolto banale e facile da anticipare: si sono guardati con diffidenza mista a interesse, si sono studiati, aiutati, ingannati, traditi, inseguiti, combattuti, alleati, compresi e, infine, amati. E, in questo percorso così strano e insieme reale, hanno saputo di essere Vero Amore in una scena che non avrebbe potuto essere più degna di questa loro diversità. Neppure nelle mie più rosee fantasie sarei riuscita ad immaginare qualcosa di così incredibilmente perfetto per loro e mai, mai smetterò di ringraziare il Cielo per non aver avuto quel TLK che tanto aspettavo. Stupendomi come da tempo non accadeva, lo show mi ha dato ciò che non sapevo di volere e mi ha tolto ciò che non sapevo di aborrire.
Chi ha bisogno di un TLK, quando una sacra bilancia può darci la stessa conferma e mostrarci l'espressione estatica di Killian? Come se non fosse morto, come se non gli importasse di poter sopravvivere, come se nulla oltre Emma potesse dargli la felicità che sta provando in quel momento e in tutti quelli che trascorre con lei. E, del resto, non potrebbe essere più vero di così.
Sono V E R O A M O R E.
Non smetterò mai di scriverlo.
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| [Source: http://captainpoe.tumblr.com/] |
Ma, come tutti gli idilli, anche questo è destinato a terminare.
Non c'è nessun ambrosia oltre quella porta che li ha dichiarati Vero Amore, non c'è nessuna magica soluzione al loro problema, non c'è il barlume di speranza che era parso loro di intravedere. Tutto quello che rimane loro è il tempo di dirsi addio, stavolta per sempre e stavolta lontani da occhi indiscreti.
Mi si spezza il cuore solo a vederli, solo a pensarci!
Killian le dice che hanno già avuto più tempo di quello che sarebbe loro spettato, che è giunto il momento di affrontare la realtà e andare avanti, ciascuno a modo proprio. Emma deve promettergli che quell'armatura di cui si sono disfatti con pazienza e amore non tornerà al suo posto solo per il dolore di averlo perso; e Killian deve prometterle di andare avanti, di non stare lì ad aspettarla finché non sarà arrivato il momento anche per Emma di iniziare un nuovo viaggio oltre la vita. A promesse fatte, Emma entra nell'ascensore solo per bloccare le sbarre tra di loro prima che sia troppo tardi, prima che possano aver suggellato quell'ultima promessa - una promessa di amore, non di morte e nemmeno di addio - con un bacio.
[Source: http://yotb0ka.tumblr.com/]
C'è qualcosa di così infinitamente struggente nel modo in cui si avvicinano, nell'affanno con cui pronunciano quell'ultimo "Ti amo" tra le lacrime, nel baciamano disperato di Killian e nell'espressione di Emma mentre l'ascensore la porta via da lui, da rendere ininfluente qualsiasi consolazione. Sapevamo tutti (o quasi) che Killian sarebbe ritornato, che, in qualche modo, sarebbero riusciti a restituirlo a noi e ad Emma contro ogni aspettativa. Ma non è stato abbastanza per proteggerci dall'onda d'urto di questo addio inaspettato.
Eravamo tutti pronti a vederli trionfare come in Tallahassee, ad annoverare l'ennesimo traguardo raggiunto come la squadra invincibile che si sono dimostrati sin dall'inizio e, pieni delle nostre aspettative e sicurezze, abbiamo sottovalutato una cosa: Tallahassee si conclude con un A D D I O tra Emma e Uncino, con quello stesso intreccio di mani che dura fino alla fine, con quello stesso ultimo sguardo che Killian le rivolge finché non la vede sparire alla sua vista. E, a pensarci, il dolore ha sfumature molto simili, pur essendo le due scene emotivamente molto diverse e pur essendo i ruoli invertiti: stavolta, infatti, è Killian a chiederle di lasciarlo indietro, non il contrario; ed è sempre Killian, non Emma, a servirsi di una piccola bugia (come Emma aveva finto di volerlo salvare dalle macerie solo per incatenarlo, Killian le promette di cercare un altro rimedio solo per portarla via dalla stanza dove hanno scoperto che nessun ambrosia l'avrebbe salvato). E quasi li sentiamo gridare l'uno il nome dell'altra, mentre l'ascensore li separa per sempre, in quell'urlo silente contenuto in ciascuna delle loro lacrime, in ciascuna delle parole non dette per non rendere quell'addio ancora più straziante di quanto non sia.
E' finita, almeno per loro.
[Source: http://lookatthelights.tumblr.com/]
"Quando ho comprato questa giacca, doveva essere un'armatura per impedire che venissi ferita dalle persone che amo. Ma ora serve solo a ricordarmi che devo proteggere le persone che amo e che nulla è più importante."
Sono queste le ultime parole pronunciate da Emma, prima di guardarsi indietro un'ultima volta e, infine, convincersi ad attraversare il portale che la porterà dai suoi cari. Lo deve a Uncino, a se stessa e alle promesse che si sono scambiati. Lo deve soprattutto al loro amore e al percorso che hanno fatto insieme, per impedire che, ancora una volta, il dolore possa cancellare ciò che è diventata e seppellirla oltre una coltre di cinismo e indifferenza.
Ma la verità è che questo è solo l'inizio, che la strada volta a proteggere chi ama è appena cominciata e che l'avventura che li aspetta in Last Rites è ben lontana dall'essere semplice come potrebbe sembrare a un gruppo di eroi sempre vittorioso.
Ade, infatti, che già dallo scorso episodio aveva dimostrato la sua vera natura, si attiva per rendere Storybrooke il suo nuovo regno. Per quanto ami Zelena e sia stato disposto a fare di tutto per lei, un uomo come lui non è in grado di rinunciare al potere per la monotona tranquillità del vivere quotidiano. Vi ricorda qualcuno, no? Un certo Tremotino e la sua ossessione per il potere, anche a dispetto dell'evenienza di perdere le persone a lui più care.
E il primo a fare le spese dell'arrivo di Ade nel mondo dei vivi altri non è che Artù. Fuggito al controllo dei nostri eroi, si imbatte nel Signore della Morte quel tanto che basta per comprendere il perché del suo appellativo: senza pensarci un istante, Ade gli spezza il collo e, in un misto di stupore e confusione, Artù arriva nell'Oltretomba per incrociare il cammino del nostro Uncino. Scopriamo, infatti, che il bel pirata non sia ancora riuscito ad andare avanti nel timore che Emma sia in pericolo: come rivela ad Artù dopo averlo ingaggiato per la sua missione contro Ade, non può mantenere la promessa fatta alla donna che ama senza, prima, avere la certezza che lei sia al sicuro.
"Tutto questo per una donna?", chiede il ragazzo della spada nella roccia, ma non è la domanda esatta. Perché Emma non è una donna qualunque nella vita di Uncino. E' L A donna della sua vita, colei che ha rischiato tutto - perfino l'incolumità sua e dei suoi cari - pur di salvarlo e non c'è verso che lui possa andarsene senza averle fornito gli strumenti per sconfiggere Ade.
L'incredibilità di questo episodio, per quanto riguarda i Captain Swan, sta nelle dinamiche.
Non importa che ci siano uno o più mondi a separarli, non importa che sia impossibile comunicare e che non possano essere l'uno accanto all'altra per sostenersi. L'amore che li unisce abbatte ogni distanza e finisce per renderli una squadra anche se lontani. Ma il bello è che non si tratta di una squadra qualunque, no! Loro sono una squadra vincente, un team imbattibile perché ogni loro mossa è il riflesso di quella dell'altro, perché il loro desiderio è sapere l'altra persona al sicuro. Come Killian non riesce ad andare avanti per Emma, infatti, la nostra Salvatrice non riesce a sopportare il pensiero che Killian soffra e sia bloccato in quel luogo miserevole che è l'Oltretomba. Deve sconfiggere Ade perché deve salvare Killian e sente questo bisogno con una disperazione che guida ogni sua mossa, al punto da spingerla a chiedere l'aiuto dell'ultima persona di cui si potrebbe mai fidare: Gold. Ma anche quella è una strada priva di sbocchi e, per quanto le costi ammetterlo, si vedrà costretta a rallentare il ritmo, a non farsi più guidare dal dolore per dare spazio alla ragione. Ed è proprio durante la ricerca in biblioteca che il suo sguardo cade sulla pagina del libro che ritrae il loro primo ballo nella Foresta Incantata, vestiti da Principessa Leia e Principe Charles, e la commozione, la mancanza e insieme l'amore che prova per lui tornano a colpirla ma, soprattutto, raggiungerla.
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Killian, infatti, con l'aiuto di Artù, è riuscito ad ottenere le pagine di cui Emma ha bisogno per conoscere gli intenti e le debolezze di Ade e fa in modo che le arrivino. I nostri eroi vengono così a conoscenza dell'arma capace di sconfiggere Ade: il Cristallo Olimpico, un'arma talmente potente da riuscire a cancellare, non semplicemente distruggere, qualsiasi cosa, perfino una divinità come il nostro uomo dalla chioma fiammeggiante. Peccato che, ironia della sorte, quel cristallo sia proprio nelle mani dell'unica persona contro la quale dovrebbe essere usata! E peccato che Regina e Robin non abbiano saputo attendere un momento migliore per interferire con i piani di Ade!
Nella speranza di recuperare la piccola Pistacchia, servendosi dei tunnel sotterranei, i nostri Outlaw Queen riescono a raggiungere la bambina per un fugace e quantomai misero istante di felicità. Alle loro spalle, in un delirio di onnipotenza degno di una divinità, c'è Ade pronto a fare fuori Regina e a eliminare uno dei principali ostacoli alla sua conquista di Storybrooke. E' qui che la forza dell'amore si mostra in tutta la sua potenza: Robin fa scudo alla donna che ama con il suo corpo e, letteralmente, le dona la sua vita attraverso questo sacrificio. Credo che sia uno dei gesti più altruistici e disinteressati che qualcuno, specialmente un genitore che ha due figli al mondo cui badare, possa fare. E credo anche che sia una dimostrazione di cui Regina aveva bisogno, dopo aver passato tanto tempo nella convinzione di non poter essere amata.
Nonostante la poesia del gesto, devo dirvi che la scena non mi è piaciuta. E lo dico davvero con profondo dispiacere, perché, per l'ennesima volta, si sono lasciati sfuggire l'occasione di rendere giustizia ad un personaggio che, di recente, avevano piuttosto maltrattato. Prendiamo la morte di Neal e il suo percorso per arrivare ad essa: fondamentalmente, era stato messo da parte quanto Robin con la differenza di non essere coinvolto in una storia potenzialmente riuscita come gli Outlaw Queen; e, tuttavia, erano riusciti a riscattarsi quantomeno al momento della morte. La puntata e, soprattutto, la scena in presenza di Gold e di Emma è impressa a fuoco nella mia mente. Ricordo di aver singhiozzato come mai per Once e di aver pianto - lo farei ancora, se la vedessi - per tutte le successive visioni. Ho pure la colonna sonora della scena nel cellulare, tanto per farvi capire! E la cosa assurda è che stiamo parlando di un personaggio che, salvo nelle sue interazioni con il padre, io non avevo mai, mai apprezzato per mancanza di spessore narrativo.
Ora, se solo faccio il paragone con la morte di Robin in Last Rites, quest'ultima non regge il confronto nemmeno per iniziare. Al di là delle (ahimè) non eccellenti capacità recitative di Sean, c'è stato qualcosa di affrettato nella sequenza e, ancora di più, qualcosa di sbagliato. Quei primi piani in successione e la brevità della scena non ti danno nemmeno il tempo di "assaporare" il dolore della sua dipartita e, se non fosse stato per la musica e per Lana, sarebbe passata senza che nessuno di noi facesse nemmeno un verso di stupore. Per essere chiari, io mi sono commossa di più nell'attimo in cui Regina dice a Zelena "Questo è il vero amore: sacrificio, morire per qualcuno che ami" e... No, non avrebbe dovuto essere così! Mi sarei dovuta strappare i capelli per la morte di Robin, avrei dovuto urlare all'idea di vedere Regina soffrire ancora e perdere un altro amore, avrei dovuto dare di matto contro Ade per quello che aveva appena fatto. E, invece, no! L'unica consolazione è stata vederlo morire per mano di Zelena, in una delle poche scelte azzeccate che la donna abbia mai preso da quando è arrivata sullo show.
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Tra l'altro, per dire altre due parole su un evento comunque importante (pur non riuscito) dello show, io sono contraria a questa abitudine di mettere da parte per l'intera stagione uno dei personaggi principali per, poi, destinarlo a morte certa. Non sarebbe più coerente, rispettoso e anche meno sgamabile renderlo attivo e centrale e tributargli un degno saluto? Anche perché, parliamoci chiaro, finisce che lo spettatore perde interesse alle vicende di quel soggetto o, comunque, fa l'abitudine alla sua assenza e l'effetto della dipartita è necessariamente attutito. Per dire, è stata una signora (temporanea) morte quella di Uncino. Le sue dinamiche con Emma erano state analizzate per l'intera stagione, c'era stata la svolta data dalla scoperta che fosse l'Oscuro, il suo ripensamento all'ultimo secondo e, infine, lo shock di farlo ammazzare proprio da Emma. Va bene che Killian ha una rilevanza molto superiore a quella di Robin, ma bastava poco per raggiungere un risultato migliore di questo. Mi viene in mente un altro esempio che, forse, calza meglio: la Snow Queen. Dio, i pianti per la morte di quella psicopatica non sono stati una cosa normale! Rendendola protagonista di tutti gli episodi precedenti e facendoci conoscere il suo background - a proposito, di Robin non sappiamo manco quello, sebbene ci avessero promesso di esplorarlo! -, si era creata una sorta di empatia con lo spettatore (indipendentemente dal fatto che si apprezzasse il personaggio o meno) e la sua morte aveva suscitato una reazione. E, invece, la mia espressione è stata praticamente questa:
Detto questo, torniamo un attimo nell'Oltretomba.
Compiuto il suo dovere, Uncino saluta Artù e si prepara a mantenere fede alla promessa fatta ad Emma. In questo passaggio, ho apprezzato moltissimo la collocazione data ad Artù: è stato tutto degno del personaggio iconico che incarna, del fatto che fosse, sì, fuori come un balcone ma che, comunque, si fosse sempre preso cura del suo popolo come un degno re ed è stato anche sorprendente. Non mi aspettavo che sfruttassero l'idea di farlo redimere, salvando un regno diverso da Camelot ma, per questo, non meno meritevole dell'impresa. Ed è stato anche un bel tocco, considerato che, dopo la morte di Ade, ci fossero tante anime con conti irrisolti che dovevano ancora essere aiutate ad andare incontro al loro destino. Sono riusciti, in questo modo, a chiudere il cerchio delle avventure di Artù e dell'Oltretomba, senza lasciare le cose in sospeso come è diventato ormai nello stile di Once.
In ogni caso, tornando a Killian, ancora una volta abbiamo dimostrazione di quanta cura gli autori continuino a mettere nella scrittura dei Captain Swan. Mica ci tocca una scenetta di due minuti in croce, no! Noi ci becchiamo le seguenti cose:
- La benedizione di sua magnificenza il re dell'Olimpo che manda Uncino 'nel luogo cui appartiene', dando a questa coppia una consacrazione a livelli che nemmeno secoli di educazione Disney su Biancaneve e il Principe Azzurro sono in grado di superare. Cioè, hanno creato un fandom CS (Cora, Zelena, ZEUS) all'interno del telefilm! #blessthesepeople
- Una scena in cui Emma porta la fiaschetta di rum sulla tomba del suo amato e gli confessa che, per quanto felice lei sia della sconfitta di Ade, poiché questo le dà la speranza che Killian sia in un posto migliore, non è abbastanza per mitigare il dolore che si porta nel cuore. Sente la sua mancanza, così disperatamente come non le era mai accaduto di fare in vita sua, se non in un'occasione, e glielo si legge negli occhi. Emma Swan ha sofferto, Dio solo sa quanto, sin dal momento della sua nascita e ha perduto un incredibile numero di persone lungo il percorso: i suoi genitori naturali, Lily, i suoi genitori adottivi, la Snow Queen, Neal, Henry. Tra tutte, probabilmente quest'ultima è la separazione che le è costata di più in termini emotivi, perché aveva dovuto dare via suo figlio nella speranza di offrirgli una vita migliore di quella che lei avrebbe mai potuto dargli. Non abbiamo mai visto, salvo la scena del parto, quanto dare in adozione Henry abbia inciso su Emma nei giorni a venire, ma possiamo facilmente immaginarlo: quanto può essere doloroso infliggere agli altri la stessa sorte che ci ha tanto devastati? Quanto può essere stato tremendo per Emma fare a suo figlio la stessa cosa che l'ha tormentata per una vita? Non oso immaginarlo. Ma è un dolore che abbiamo, comunque, avuto modo di approcciare nel finale della prima stagione, quando Emma sveglia Henry col bacio del Vero Amore nella convinzione di averlo perduto per sempre. E' dilaniante, è lacerante, è insopportabile. E non solo è un dolore che rivedo adesso, in questa scena in cui Jennifer è stata niente meno che DIVINA, ma è anche la dimostrazione del fatto che nessuno ha mai amato Emma così incondizionatamente e così testardamente quanto hanno fatto Henry e Killian. Come suo figlio le ha insegnato ad aprire gli occhi per cominciare a vedere chi fosse, Killian le ha insegnato ad accettare il suo ruolo da Salvatrice e soprattutto se stessa, restituendole una parte del suo animo che, a lungo, non si era concessa di accogliere. Sono due amori complementari e dirompenti nella loro intensita ma, soprattutto, insostituibili.E ognuno di quei sospiri, ognuno di quei singhiozzi a stento trattenuti, ognuno di quei tremolii alle labbra dinanzi alla tomba dell'uomo che ha perduto è un tributo a quell'insostituibilità e uno sfoggio elegante, come solo Emma può essere nel dolore più profondo, della promessa che gli ha fatto e ha intenzione di mantenere. Non sta tenendo tutto dentro, non sta rimettendo su l'armatura, anche se questo significa soffrire dieci, cento, mille volte di più. E gli sta dicendo addio ancora una volta, ora che la loro missione è compiuta e tutto quello che possono fare è tener fede alla parola data. E' solo che le manca.
"So che dovrei essere felice di saperti in un posto migliore, ma è che adesso sento di averti perduto davvero e di non poter più fare nulla che... Oh, mi manchi!"
Il sospiro dopo quest'ultima frase è una stilettata nel cuore. Davvero. - La scena del ricongiungimento. Che Zeus vi maledica tutti, ciurma, perché per scrivere questa recensione mi sono appena rivista queste scene all'infinito e sono più dellà che deqquà. Vorrei trovare parole sufficienti per descriverla, dalla musica alle reazioni alle espressioni, ma so che non riuscirei a trovarne di adeguate. Posso solo dire che l'improvvisazione di Jennifer di quei baci sulla guancia è stata la cosa migliore che potesse venirle in mente, perché ha dato alla scena un tocco di genuinità, di sorpresa, di dolcezza che non avremmo potuto ottenere se non avesse colto Colin di sorpresa. La cosa più bella, infatti, è quanto sia vera, lontana dagli schemi della recitazione che impongono certe movenze tanto da farle risultare sempre un po' meccaniche. Qua, la immensità sta tutta nelle capacità recitative di Jennifer che è riuscita ad improvvisare pur mantenendo il sufficiente grado di disperazione, nel sorriso meraviglioso di Colin che, nonostante tutto, si lascia trascinare e continua a recitare e nella scelta di chi di dovere di mantenere questa ripresa e non sostituirla con altre. Non li ringrazierò mai abbastanza per quello che ci hanno dato, MAI. Sappiano solo che il mio cuore è pieno di amore e gratitudine e che i Captain Swan sono stampati a fuoco nel mio animo come nient'altro potrà mai esserlo.
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A questo punto, credete sia normale sentirsi piena e svuotata allo stesso tempo?
Sì, sì. Effetto Captain Swan.
*sospiro*
Quanto all'episodio sulle sorelle Mills, vado abbastanza rapida perché, un po' come l'episodio di Belle, non ha aggiunto particolari dettagli alla trama, né è stato sorprendente chissà per la quale:
- Mi è piaciuta l'idea di questo incontro da bambine. E' stato tenero vederle interagire e ricoprire un ruolo piuttosto importante l'una nella vita dell'altra. Zelena, in fondo, le ha salvato la vita e Regina, se non fosse stato per la magia di Cora, non avrebbe smesso di cercare sua sorella per nulla al mondo. Dimostra una profondità di legame tra le due, ma, soprattutto, una profondità di sentimenti propria di Regina che Snow ci aveva già anticipato. Quando Regina ama, ama con l'anima, niente zone grige.
- Ho amato il fatto che abbiano deciso di recuperare il rapporto tra queste due. E' una dinamica che non si era ancora vista nello show, salvo la parentesi Elsa-Anna, e non vedo l'ora che venga esplorato. L'amore fraterno, spesso, non viene valorizzato come si deve in televisione, quando, invece, ha un'intensità su cui si potrebbe e dovrebbe giocare molto. Ad esempio, avrebbero potuto fare altrettanto tra David e James, invece di liquidare tutto in una puntata scarsa. Ma meglio di niente! Tra le due accoppiate, preferisco di certo quella Zelena-Regina, soprattutto considerando il lungo percorso che hanno fatto da che si sono incontrate e quasi ammazzate.
- Cora sull'Olimpo? Ma che siamo scemi!!! Quella donna è l'anima gemella di Gold quanto a egoismo e cattiveria. Pure col cuore nel petto, non ha fatto altro che prendere scelte egoistiche senza considerare il volere di Regina, ha tentato di somministrare una pozione all'altra sua figlia con la complicità di Regina e ha seminato il terrore nella Foresta Incantata, nel Paese delle Meraviglie e pure a Storybrooke. Aò, che vi siete fumati, l'erba pipa di Gandalf?! E io che aspettavo con ansia il momento in cui l'avrebbero fatta diventare un bel polletto arrosto con patate. Shame on you, autori! Se vi becco, quella di Cercei Lannister, in confronto, deve sembrare una sfilata da red carpet.
Penso - e mi auguro - di aver detto tutto, ragazzi.
Sono tipo cinque ore che scrivo questa recensione e il mio cervello è bello che fritto.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi trovate d'accordo o meno.
A... Stasera!!!
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