"The Dark Swan" - Recensione 5x01

 Ditemi che non sono l'unica ad aver provato un improvviso slancio di fede alla Deloris Van Cartier con l'inizio della quinta stagione di Once Upon a Time. Ditemelo perché, francamente, ne ho bisogno.
E' la mia prima recensione in assoluto. Quindi, spero vogliate perdonarmi se qualcosa non va, ma spero di migliorare di tentativo in tentativo. Se così non fosse, #DarkSwan mi punisca e mi prenda come sua tirapiedi. A partire da ora. E giuro che lo sterminio dei nani sarà la mia priorità.

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Bando alle ciance, direi di entrare nel vivo dell'episodio che, come oramai siamo abituati a vedere, inizia con un flashback. Con un Signor Flashback, oserei dire, perché apre una finestra su qualcosa che da tempo avremmo voluto vedere: il passato di Emma. Tutto inizia con una piccola, adorabile Emma - Perdonatemi sin d'ora, ma sarò infinitamente imparziale quando di parla di lei, piccola o grande che sia! - in una sala cinema per assistere alla proiezione nientenpopodimeno che de 'La Spada nella Roccia'.

WTF?!?!

In Once Upon a Time, sappiamo che non esistono le coincidenze o le congiunzioni astrali, semmai le maledizioni, gli Autori con deliri di Onnipotenza, gli Oscuri e chi più ne ha più ne metta. E non è un caso che, dopo aver sgraffignato una tavoletta di cioccolato, la piccola Emma faccia un incontro più o meno inaspettato: Merlino, con i modi rassicuranti di un pedofilo seriale, si accosta a lei e le intima di prestare ascolto alle sue parole. Direte voi, e pure io: non rubare perché non si fa e ti mette nei guai? No. Merlino le dice di non toccare mai Excalibur, se mai si trovasse alla sua portata, dopodiché sparisce.

L'attenzione si sposta su Camelot e, precisamente, su Artù e i suoi cavalieri che, dopo aver lasciato che Sir Cage si disintegrasse in barba alla profezia di Merlino, si apprestano a compiere il destino loro assegnato: Artù - che è un gran bel pezzo d'uomo, complimenti a mamma! - estrae Excalibur dalla roccia. O, forse, dovrei dire metà Excalibur, perché alla spada manca decisamente un pezzo. E dove potrebbe mai trovarsi, se non nella città più calamitata che si sia vista dopo l'11 Settembre?

 Però, devo ammetterlo, non me lo aspettavo e, sarcasmo a parte, ho trovato l'idea brillante ed estremamente intrigante. Perché Excalibur manca di un pezzo? E' stato Merlino a volerlo? E come mai ha deciso di renderla l'unica arma in grado di sconfiggere/controllare l'Oscurità che è riuscito ad imbrigliare, facendo fare la figura del pirla ad Artù? In ogni caso, sono curiosa, davvero curiosa di saperne di più. Bella mossa!

Passiamo ad Emma. Mentre il nostro Team Hero è a Storybrooke e tenta in tutti i modi di trovare una soluzione che li porti dalla loro Salvatrice, la nostra eroina non se la passa proprio bene. Tormentata senza sosta dalla voce dell'Oscurità nella sua mente, che ha assunto le amatissime-odiatissime sembianze di Tremotino, Emma è alla disperata ricerca di Merlino, consapevole che l'uomo possa essere l'unica soluzione al problema che l'attanaglia, ed è risoluta nel non volersi abbandonare ai suoi più biechi istinti. Ora, potrebbe trattarsi soltanto di una mia impressione, ma non sono del tutto convinta che Emma fosse sorda ai richiami dell'Oscurità e, forse, perché, come ha detto Jennifer in un'intervista, una parte di lei teme e ripugna l'idea di poter essere distrutta dalla magia di Merlino.

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In ogni caso, la vediamo procedere con una convinzione a tratti disperata e, lungo il cammino, tra un trucchetto e un altro del nostro 'Tremotino', incontra una giovane donna dalla rossa chioma ribelle. Beh, lasciatemi dire che Amy Manson è assolutamente perfetta nel ruolo della nostra principessa scozzese! Non soltanto le somiglia fisicamente più di quanto sia lecito - e, qui, tutto il merito va al dipartimento casting -, ma ne incarna lo spirito selvaggio e a tratti rude che la Disney le aveva attribuito. E, come se non bastasse, le sue interazioni con Emma filano lisce come l'olio! Non fraintendete le mie parole, quando dico che fossi scettica in merito: nella seconda metà della scorsa stagione, tutta l'eccitazione per l'arrivo delle famigerate Queens Of Darkness si è conclusa con un nulla di fatto e uno spreco di potenziale col botto; e temevo potesse sentirsi la stessa identica forzatura con Merida. Ma sono lieta che così non sia stato!
Le due trovano un accordo che può aiutare entrambe: recarsi presso la Valle di Pietra, dove i fuochi fatui vengono generati, e ottenere l'aiuto di cui hanno bisogno; Emma potrà chiedere di Merlino e Merida di un modo per salvare i suoi fratelli. E c'è da dire che, per un po', tutto procede come dovrebbe finché, con l'astuzia che soltanto l'Oscurità potrebbe usare, Merida sente Emma parlare con Tremotino nel cuore della notte e, allarmata, decide di fuggire. Quando Emma la raggiunge, le cose non si mettono bene per la principessa ribelle e la sua fine sarebbe stata ben misera se non fosse stato per l'intervento provvidenziale del Team Hero.

A proposito del Team Hero, le cose stanno un po' come a Neverland: teste dure che si scontrano e danno vita ad un risultato pessimo. Un Hook disperato, infatti, con la collaborazione di Henry, libera Zelena nella speranza che questa li aiuti a castare il sortilegio in grado di condurli da Emma, ma ovviamente è di Zelena che stiamo parlando: i nostri CaptainCobra falliscono miseramente e, per poco, non fanno sfumare la loro unica opportunità, quando Zelena fugge e apre un portare per Oz. Stavolta, Regina è più furba e, sfruttando le capacità della perfida sorella, ottiene esattamente ciò che vuole e, cioè, farle aprire un portale che useranno per raggiungere Emma. Carina l'idea di riciclare la storia del tornado che porta via la casa di Dorothy o, nel nostro caso, Granny's.

E direi che l'arrivo del nostro Team Hero cade a fagiuolo. Prima che Emma possa distruggere il cuore di Merida, Uncino si fa avanti e si distingue, ricordandole che lei non è quel genere di persona, che il fatto che un'impresa sia difficile non significa trovare una soluzione semplice al problema. E credo sia a dir poco toccante vedere non soltanto quanto la ami ma, soprattutto, quanto profondamente la conosca. Non ha dubitato di lei, non ha voluto che la forzassero con il pugnale: semplicemente non si è arreso, perché non è mai, mai stato disposto a farlo, non con lei. 'You're something of an open book' continua a risuonare nella mia mente. :' )

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Vorrei chiudere con l'aspetto che per me ha più importanza: DARK SWAAAAAAAAAAN.

Mi aspettavo che sarebbe stato di gran lunga più controverso, per me, parlare di lei e abituarmi a questo nuovo personaggio, ma, perdio, non è così. Non soltanto trovo che JMo abbia fatto un lavoro pazzesco, ma trovo anche che questa versione di Emma sia estremamente credibile. C'è qualcosa, nella freddezza dello sguardo, nel tono e nell'atteggiamento ricchi di alterigia, nelle movenze così fluide e veloci, che davvero dà i brividi. 

Sapete, dopo aver conosciuto e amato esponenzialmente una Emma buona, ferita, forte ma, al contempo, tanto vulnerabile, temevo un po' che potesse essere difficile nascondere quell'aspetto di lei sotto una coltre di oscurità. E devo dire che mi sbagliavo di molto, perché non è necessario ma, anzi, assolutamente proibito nascondere qualsiasi cosa. Forse sarò io a psicanalizzarla troppo, ma, in quella freddezza, in quell'apparente disinteresse e senso di liberà, riesco a scorgere ciascuna delle ferite che ha subito e che l'hanno portata ad essere quella che è adesso: si è talmente fatta toccare e segnare da ciò che la circondava che, adesso, tutte quelle cicatrici sono una sorta di promemoria in grado di mostrarle i vantaggi dovuti all'oscurità. E, in fondo, diciamo che la libertà che l'oscurità porta con sé non è soltanto un peso, una maledizione. Questa libertà la merita, se l'è guadagnata. 

Quando penso a lei come Dark Swan, mi viene sempre in mente l'episodio in cui dice ai suoi genitori - ma anche quello in cui si rivolge a Hook negli stessi termini - che non c'è spazio nella vita della Salvatrice per la tranquillità, per l'assenza di drammi. Lei è destinata o, meglio, condannata a subire quel ruolo. Essere l'Oscuro è un po' come una ventata d'aria fresca per lei. E' un po' come - passatemi il termine - mandare a fanculo chi ti fa perdere le staffe: ha i suoi pro, perché ti senti liberato da un peso, e i suoi contro, perché temi di poter perdere proprio la persona contro la quale ti sei scagliata. 

Detto questo, rimane da scoprire cosa sia accaduto in quelle settimane e cosa abbia avuto su di lei un impatto tale da provocare questa reazione. Voi avete qualcosa in mente?

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Grazie per avermi tenuto compagnia e per aver letto,

la vostra Deloris Van Cartier